Inaugurata la “Casa di Francesco”, una casa per chi è in difficoltà

L'edificio di proprietà comunale, recuperato in collaborazione con Caritas Ambrosiana, accoglierà persone con difficoltà abitative

“Casa di Francesco” è il nuovo nome di un edificio a due piani con cortile, a pochi passi dal centro storico di Gallarate: una casa per accogliere persone in difficoltà abitativa e accompagnarle verso soluzioni stabili.

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«L’immobile – spiega il sindaco di Gallarate, Edoardo Guenzani – è di proprietà comunale. Versava da tempo in stato di abbandono. Ora che è recuperato, viene restituito alla comunità». L’intervento – affidato all’impresa Oreste Bossi – ha consentito anche la eliminazione e bonifica delle tettoie internein amianto e ora l’edificio «diventa uno strumento per dare una mano a quanti vivono l’emergenza casa». Nel corso della cerimonia al Teatro delle Arti è intervenuto anche il vicedirettore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti: «La Casa è un tentativo di risposta concreta alle nuove povertà». «L’empatia è alla base del progresso di ogni comunità, l’empatia è socialità e la Casa di Francesco è frutto di generosa socialità» ha detto invece l’assessora ai servizi sociali Margherita Silvestrini, che ha sottolineato il lavoro di rete sviluppato a Gallarate e su tutto il territorio. «Immagine di una città che accoglie» ha aggiunto monsignor Ivano Valagussa, ricordando le tante altre iniziative di solidarietà che affiancano e hanno preparato il terreno a Casa di Francesco (tra queste ha citato il “Ristoro del Buon Samaritano”, che avevamo raccontato qui)

COME È FATTA
Al primo piano si sono ricavati 5 nuclei abitativi da 4 e 3 posti letto. In tutto potranno accogliere 17 persone, uomini e donne, purché maggiorenni e in regola con i documenti. Due i locali comuni, uno attrezzato per scaldare e consumare i pasti, l’altro adibito a lavanderia. Vi si svolgeranno accoglienze notturne di tre mesi, eventualmente rinnovabili per altri tre. Il piano terra ha 3 camere, ognuna con 2 posti letto, per l’emergenza abitativa improvvisa dovuta a sfratti, allontanamenti, dimissioni ospedaliere e simili. Le accoglienze in questi locali avranno una durata di 2 settimane. Si trovano al piano terra anche le docce, un alloggio per la figura cui sarà assegnato il ruolo educativo e di custodia, e stanze di supporto (depositi, ufficio, centrale termica). Il comitato di Gallarate della Croce Rossa Italiana gestirà un piccolo spazio salute aperto all’intera cittadinanza. Vi si svolgeranno attività di medicina leggera, per esempio controlli della glicemia, misurazioni della pressione, iniezioni.

COME FUNZIONERA’
Secondo il progetto sociale messo a punto dalla Caritas e dal Comune, la verifica sui requisiti di accesso, sugli ingressi e sulle dimissioni saranno competenza del locale Centro d’Ascolto Caritas e dei Servizi Sociali, in collaborazione con gli enti pubblici e privati invianti. Intorno alla Casa di Francesco si attiverà una rete che, oltre alle realtà già menzionate, comprenderà Caritas di Gallarate, Auser, Exodus, comunità straniere presenti sul territorio, Associazione Buon Vicinato. I volontari, cittadini impegnati nelle realtà del Terzo Settore coinvolte o che si sono offerti autonomamente, hanno seguito corsi formativi. In tutto si alterneranno in via Ferraris una settantina di persone.
La gestione ordinaria del servizio, che avverrà anche con operatori contrattualizzati, sarà affidata alla cooperativa sociale Intrecci Onlus promossa da Caritas Ambrosiana, dal 2003 attiva sul tema dell’abitare e presente anche in Provincia di Varese. L’ubicazione della Casa di Francesco, a pochi metri dal Comando della Polizia Locale, rappresenta una garanzia in più dal punto di vista della sicurezza.

«Fra i parametri principali che saranno tenuti in considerazione nella gestione – spiega l’assessora ai Servizi Sociali, Margherita Silvestrini – ci saranno quelli della garanzia del turn over e della messa a punto di una strategia personalizzata per l’uscita dall’emergenza. L’accettazione di tale programma sarà requisito fondamentale per poter accedere. Le prime accoglienze (alcuni Comuni hanno già segnalato persone in difficoltà) avverranno nelle prossime settimane, verosimilmente nei primi giorni di febbraio».

CHI HA SOSTENUTO L’INTERVENTO
I costi del progetto ammontano a circa 840.000 euro e sono coperti per la maggior parte dalla Caritas Ambrosiana. Contribuiscono anche il Comune e Fondazione Cariplo, che all’iniziativa ha dato un contributo di 280.000 euro nell’ambito del bando “Diffondere e potenziare l’abitare sociale temporaneo”. Ci sono anche altri finanziatori, tra i quali Lions Club Seprio e Insubria, Club Rotary. Numerose poi le realtà associative e aziendali che hanno collaborato, tra cui la Galdabini di Cardano al Campo che ha donato una gran parte degli arredi.

Casa di Francesco Gallarate

Il taglio del nastro con monsignor Valagussa, il sindaco Guenzani e Gualzetti di Caritas Ambrosiana

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Gennaio 2016
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