“La ferrovia da Malpensa verso Nord? Non serve, lo dicono i documenti Sea”

Jimmy Pasin, architetto ed "studioso" di Malpensa per il Pd, è critico sul progetto di nuovo collegamento. I documenti presentati in assemblea a Casorate

Il tracciato della ferrovia Malpensa-Gallarate

«La ferrovia da Malpensa verso Nord, verso la Svizzera, è inutile, lo dicono gli stessi documenti presentati da Sea per il MasterPlan 2011». È la posizione sostenuta da Jimmy Pasin, architetto docente del Politecnico, esponente del Pd, intervenuto lunedì sera all’incontro promosso a Casorate sul progetto di nuova ferrovia Malpensa-Gallarate, nuovo accesso da Nord allo scalo aeroportuale.

«L’analisi fatta sul progetto del Master Plan 2011 conteneva uno studio, datato nel 2009 ma ancora valido» spiega Pasin, perché la previsione di passeggeri non-hub (non in transito) era indicata in 32 milioni di passeggeri, «la stessa che Modiano va ripetendo in questi giorni». Cosa dice lo studio elaborato da Gruppo Clas? «L’incidenza maggiore è sul traffico su gomma, su Sempione, 336 e A8 verso Milano. Vale l’ 80%, contro il 20% su ferro: il flusso è prevalentemente verso Sud».

E qui Pasin cita appunto lo studio su “inquadramento progettuale delle opere stradali e ferroviarie”: «La quota maggiore di domanda è generata sulle direttrici Milano-Malpensa», dice il documento, che prosegue indicando «una “vocazione” meno significativa a servire i collegamenti con la Svizzera». Per Pasin quelle parole dello studio Rfi indicano che l’ipotesi di un nuovo accesso da/per Gallarate è eccessiva e inutile.

Il nuovo collegamento è attualmente in una fase di studio (qui il progetto di massima del tracciato): l’obbiettivo è creare un secondo accesso all’aeroporto, direttamente da Gallarate e con prospettiva verso la Svizzera (anche se con cambio di direzione di marcia in stazione a Gallarate). Qui una sintesi delle posizioni politiche del territorio emerse in questa prima fase.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 01 Marzo 2016
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