Daniela Lorenzi e Cristian Boffelli alla Fondazione Bandera

La seconda tappa di Smelting Works presenta il lavoro dei due artisti che si svolge principalmente tra Italia, Brasile e Giappone

Arte - Mostre

Inaugura sabato 21 maggio alle ore 18.00  la seconda tappa di Smelting Works, progetto ideato da Cristina Moregola per la  Fondazione Bandera con l’intento di creare  processi culturali capaci di attivare occasioni di dialogo fra i  linguaggi dell’arte contemporanea mettendo a confronto artisti emergenti delle ultime generazioni presenti  sullo scenario  artistico nazionale e internazionale e fra questi e il pubblico.

Nell’ottica di rendere sempre più evidente la circolarità dei processi artistici e culturali, per la seconda mostra del progetto Smelting works,  sono stati chiamati a presentare le loro opere Daniela Lorenzi e Cristian Boffelli. I due artisti, il cui lavoro si svolge principalmente tra Italia, Brasile e Giappone, hanno saputo creare nel corso di anni non solo una stretta collaborazione l’uno con l’altro ma, soprattutto, una serie di situazioni artistiche generate di volta in volta dai luoghi e dalle persone  e dai conseguenti nuovi progetti nati dalle situazioni vissute e in continuo divenire.

Il titolo Athanor, termine di derivazione greca utilizzato in alchimia per designare il forno in cui avviene la combustione che purifica i metalli ma, in realtà metafora dello spirito umano dove avvengono  le trasformazioni, è un riferimento ai  luoghi nei quali, attraverso modalità di lavoro sovrapposto, accadono di volta in volta nuove sperimentazioni, contaminazioni, mutazioni di pensieri e linguaggi artistici.

Daniela Lorenzi si dedica da vent’anni alla realizzazione di progetti di ricerca  nel campo della stampa originale d’arte con la produzione di edizioni a tiratura limitata, libri d’artista e progetti dove le tecniche tradizionali sono affiancate alle nuove tecnologie digitali.  All’interno di tale percorso professionale nascono le molteplici collaborazioni con artisti con i quali, di volta in volta, viene avviato un percorso di ricerca che non si interrompe con la realizzazione del lavoro ma continua nel tempo sotto forma di citazione, memoria, rielaborazione.

Le opere presentate in mostra da Daniela Lorenzi emanano direttamente dal suo percorso  professionale. O, per meglio dire,  sono il suo lavoro e il lavoro di artisti contemporanei e  insieme sono  le relazioni che si sono venute a creare tra i loro reciproci vissuti e con le opere realizzate nell’Atelier ma anche al di fuori di esso.

Atelier inteso come  luogo di accadimento della ricerca artistica e dei meccanismi processuali legati alle tecniche;  come luogo di riflessione, di confronto, di relazione e come esperienza trasferibile, trasportabile in altri luoghi. Un luogo come contenitore dove tutto ciò che avviene trasforma, muta e si rinnova, anche il luogo stesso.

Dalla riflessione sul luogo, sulla sua centralità e sui processi di trasformazione da esso indotti e dai quali è a sua volta trasformato, proviene il progetto delle casse  Ax caixas intese come luoghi in transito ma anche come luoghi di transito. Contenitori di luoghi quindi ma anche  di esperienze, di oggetti e di relazioni che scorrono ma che trovano anche la possibilità di essere archiviate e poi riprese e rielaborate.

La cassa presente in mostra, denominata Cassa della luna  contiene così diversi oggetti/progetti/processi che diventano attivatori di nuove possibili situazioni e relazioni.

Accanto a questo progetto la serie Omenhagem, un lavoro di natura fotografica pensato come documentazione di associazioni visive nate dal confronto con il lavoro di artisti contemporanei e Citazioni un lavoro ludico risultante dal confronto  con opere di artisti donate all’autore e che lavora contemporaneamente sul piano estetico e su quello della rielaborazione e ri – contestualizzazione personale.

Ad affiancare questi lavori nella mostra Athanor,  le opere di Cristian Boffelli, artista le cui ricerche si sono spesso incrociate e sovrapposte con quelle di Daniela Lorenzi. Molti i lavori che i due artisti hanno realizzato insieme dando vita a una narrazione circolare attraverso oggetti, immagini, situazioni e contaminazioni continuamente mutevoli e, tra questi, le incisioni delle Figure esposte in mostra. Nelle xilografie e incisioni a punta secca  prevale una figurazione non sempre esattamente riconducibile a una forma nota. Uomini e animali,  alterati nelle loro proporzioni e nella loro riconoscibilità, sembrano appartenere a un’era primordiale e si manifestano come  rappresentazione di un reale, così come di un mondo interiore, sconosciuti e ancora da esplorare. Le figure di Boffelli, la cui presenza è assicurata da un tratto forte e deciso, sembrano essere abitanti di  zone di confine fra reale e irreale, fra noto e ignoto. Luoghi da percorrere, da esplorare dilatandone le possibilità conoscitive.

Daniela Lorenzi Cristian Boffelli
Athanor
Fondazione Bandera per l’ Arte, Via Andrea Costa 29 – Busto Arsizio
22 maggio – 19 giugno 2016
A cura di Cristina Moregola
Inaugurazione 21 maggio 2016 ore 18.00
Orari: da giovedì a domenica 16.00 – 19.00

Erika La Rosa
erika@varesenews.it
Pubblicato il 20 Maggio 2016
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.