Un documentario sulle ciminiere di Busto
Partendo dal simbolo più potente dell'industrializzazione, propone un viaggio nella storia dell'industria tessile e del suo impatto, anche sociale, sulla città

(Foto di Paolo Umberto Ferrario)
Nell’ambito del BA film Festival, giovedì 23 marzo alle ore 15.00, allo spazio festival di Piazza San Giovanni, sarà proiettato il documentario “Cento Ciminiere”, realizzato dall’Amministrazione comunale-Museo del Tessile con l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni.
Lo scopo del video, della durata di circa 20 minuti, è favorire, specie presso le giovani generazioni, la consapevolezza del valore storico e identitario degli antichi edifici industriali, di cui il paesaggio della città è disseminato. Citando Renzo Piano, ricordiamo infatti che “una città non è disegnata, semplicemente si fa da sola. Basta ascoltarla, perché la città è il riflesso di tante storie”.
I protagonisti del video, partendo dalle due stazioni ferroviarie, ritrovano edifici che un tempo furono sedi di fiorenti attività tessili e incontrano, camminando tra le vie, altri simboli della Busto industriale (come il monumento ad Enrico dell’Acqua e le molte ciminiere ancora presenti) o ancora edifici non produttivi (come il teatro Sociale e l’Ospedale) nati grazie all’impegno dei pionieri dell’industria tessile, tra fine Ottocento e Novecento.
Uno spunto, quindi, per fissare con le immagini alcuni tratti della storia industriale di Busto Arsizio, e un ulteriore strumento per diffonderne la conoscenza., in particolare collegando questa tradizione a ciò che resta sul territorio delle antiche fabbriche che hanno fatto grande Busto.
La professionalità e la creatività degli operatori di ICMA hanno permesso di arrivare ad un prodotto in grado di trasmettere questi contenuti con un linguaggio immediato e coinvolgente: quello cinematografico. Un linguaggio pieno di risorse, capace di comunicare contenuti culturali complessi, traducendoli in emozione visiva.
Gli esempi di archeologia industriale mostrati nel filmato sono solo una parte di ciò che rimane nel tessuto della città. Molti sono infatti gli edifici ancora presenti: a volte più evidenti, più spesso nascosti tra le costruzioni più recenti.
“Cento ciminiere” è un invito a riconoscere queste tracce, e, se possibile, a valorizzarle, in quanto segni della nostra storia.
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