La richiesta di Verderio: “Aderiamo allo Sprar per richiedenti asilo, ma basta con le cooperative”
Il consigliere di Grande Nord, dalle file dell'opposizione, incalza anche la maggioranza ad aderire. "Visto che Salvini non cambia le regole, muoviamoci noi"

«Visto che Salvini non cambia le regole, tanto vale andare avanti con la richiesta di adesione al sistema Sprar. Almeno sapremo quanti ce ne arrivano». Modesto Verderio di Grande Nord non usa giri di parole. Indipendentista ed ex leghista, non è certo contento che a Lonate Pozzolo possano arrivare nuovi richiedenti asilo. Ma nel frattempo ribadisce la posizione che aveva tre mesi fa, ai tempi delle elezioni: piuttosto che lasciare in mano tutto a cooperative e società private, meglio che il Comune sia coinvolto direttamente.
Nella mattina di martedì 21 agosto ha presentato ufficialmente la richiesta, con una mozione da votare in consiglio comunale. «A chi aderisce al sistema Sprar [la gestione diretta sotto verifica da parte del Comune, ndr] vengono affidati tre richiedenti asilo ogni mille abitanti, nel caso di Lonate dovrebbero essere 36. Mentre oggi ce ne sono 38, di richiedenti asilo, e non sappiamo niente di come siano gestiti e se ne arrivano altri».
La posizione di Verderio era nota, dopo le elezioni di giugno però il consigliere comunale di Grande Nord ha atteso un paio di mesi. «Fidandoci delle promesse del Ministro Interni avevamo aspettato: doveva cambiare tutto, con lo stop agli sbarchi e la revisione del sistema. Ma visto che non cambia nulla – dice polemicamente verso la Lega di oggi – rifacciamo la proposta: quantomeno con Sprar sapremo quanti sono».
La mozione chiede di “aderire allo Sprar come unica forma di gestione dei richiedenti asilo o rifugiati sull’intero territorio comunale” e chiede anche di “contrastare con tutti i mezzi previsti dalla legge un’eventuale gestione Cas (Centro di Accoglienza Straordinaria) dopo l’adesione allo Sprar”. Insomma: a garantire che 36 sia il numero definitivo di rifugiati presenti in paese. «Ad esempio si potrebbe aumentare la tassazione a queste realtà, per rendere più difficile l’insediamento di cooperative».
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