Nuovi richiedenti asilo a Lonate? “Il Prefetto dice di no, anzi il numero diminuirà”

Il sindaco ha chiesto chiarimenti al Prefetto sulle voci di nuovi arrivi. L'assessore Derisi: "Nessun centro aperto dopo l'insediamento di questa amministrazione". Il Comune intanto vuol far svolgere ai rifugiati lavori volontari, che oggi sono 63

Lonate Pozzolo municipio Comune

«Allo stato attuale non ci sono ragioni per aprire nuovi centri  per richiedenti asilo, perché momentaneamente non ne esiste necessità, anzi il numero dovrebbe presumibilmente calare». La rassicurazione arriva dall’assessore alle politiche sociali di Lonate Pozzolo Melissa Derisi, che riporta la posizione del Prefetto di Varese.

Il “caso” si è acceso negli ultimi giorni per la segnalazione di alcuni ragazzi di origine africana in un condominio. È bastato a riportare in evidenza il tema, che era stato anche al centro della polemica in campagna elettorale.

Il sindaco Nadia Rosa ha contattato il Prefetto «che ha confermato la presenza di quattro CAS gestiti da tre soggetti differenti», spiega ancora Derisi. Si tratta della coop SeGeCa (due centri), di 4Exodus e di Versoprobo. Nello specifico Segeca ospita nove persone in via Silvio Pellico e venticinque in via Vespucci; Exodus venti; Versoprobo nove persone in via Veneto, dove la capacità massima è di dodici.
«Non sono stati aperti nuovi centri dall’insediamento di questa amministrazione, ma quelli presenti attualmente erano già in funzione prima delle ultime elezioni» ribadisce Derisi, rispondendo a polemiche politiche. Exodus e Versoprobo hanno infatti aperto i loro centri tra fine maggio e inizio giugno, nel periodo pre-elettorale.

«Il Prefetto dott. Ricci ha rassicurato e più volte ripetuto che allo stato attuale non ci sono ragioni per aprire nuovi centri perché momentaneamente non ne esiste necessità, anzi il numero dovrebbe presumibilmente calare perché non dovrebbero esserci nuovi arrivi. L’Amministrazione è in costante contatto con il Prefetto che si è dichiarato disponibile a confrontarsi per affrontare eventuali criticità e risolvere reali problemi di convivenza tra i richiedenti asilo e la popolazione».

L’assessore ricorda anche che la gestione dei centri di accoglienza fa capo alla Prefettura (e quindi al governo), ma che a livello comunale «la situazione però viene monitorata e controllata in modo che la presenza dei CAS non arrechi disagi alla popolazione residente a Lonate». Il passo in più? Arrivare ad attivare forme di collaborazione, perché «i migranti ospiti possano svolgere, su base volontaria, lavori di pubblica utilità». E proprio per questo già il Comune si sta confrontando «sia con 4Exodus che con Versoprobo», assicura Derisi.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 22 Agosto 2018
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