Montagne e colline la vista è garantita anche dal Tar

Il Tar respinge il ricorso di un gruppo di proprietari sulla variante adottata due anni fa sulle aree agricole poste lungo il Sempione

Il Tar dà ragione al comune di Sesto Calende e alle sue scelte in materia di piano regolatore. Con questo risultato resta quindi confermata la variante di tutela paesaggistica e idrogeologica, che aveva da una parte garantito ampie visuali sulle aree agricole inedificate e sull’orizzonte collinare e montano godibili dal sempione in provenienza da Vergiate, ma dall’altro non aveva incontrato l’approvazione di alcuni proprietario che proprio in quell’area avevano acquistato degli appezzamenti di terreno. 

Secondo il Tar la variante approvata dall’amministrazione comunale "appare coerente e ragionevole rispetto alle finalità di conservazione del paesaggio che il comune si è prefisso, che mirano a mantenere integra le visuali attraverso le estensioni a coltura erbacea che caratterizzano l’ingresso a Sesto Calende, in assonanza con gli indirizzi del piano paesistico regionale". E nonostante gli atti impugnati dai ricorrenti siano ben motivati, il ricorso dei privati non ha fondamento perché, si legge ancopra nella sentenza, "la tutela del paesaggio è uno degli obiettivi della pianificazione urbanistica comunale e perciò le norme adottate dal comune di Sesto sono del tutto legittime".

La variante in questione era stata adottata nel 1999 e riguardava la tutela idrogeologica dell’intero territorio e la salvaguardia paesaggistica delle principali aree agricole inedificate: in queste le nuove costruzioni rurali ed assimilabili venivano limitate da fasce di rispetto finalizzate a tutelare le viste dei principali assi stradali e ferroviari, nonché dei corsi d’acqua minori. La variante è stata definitivamente approvata dalla regione Lombardia all’inizio del 2001, dopo avere raccolto i pareri dell’Asl e del Consorzio del parco del Ticino.

Contro queste scelte avevano presentato osservazioni al consiglio comunale, respinte nel gennaio del 2000,  i neo proprietari dell’ampio appezzamento di terreno posto tra la strada statale del sempione e la ferrovia, da tempo coltivato dalla cooperativa agricola locale, tra le cascine Prà Vecchio ("Caccia a cavallo") e Legnate nuova. Solo dopo, il medesimo gruppo di proprietari aveva scelto la via del tribunale amministrativo, che nelle settimane scorso ha respinto il ricorso perché "infondato".

"L’amministrazione comunale – afferma il sindaco Roberto Caielli – giudica molto importante la sentenza a suo favore sia perché conferma un provvedimento molto importante per la tutela di una caratteristica importante del paesaggio sestese, sia perché riafferma principi fondamentali del diritto urbanistico di interesse pubblico"

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Agosto 2001
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