Nasce il Forum sociale di Varese

Il membro del collettivo d'acquisto piuttosto che l'agricoltore biologico, forze sociali e politiche si sono incontrate per dare vita all'alternativa varesina

Dopo alcuni mesi di preparazione è nato ufficialmente il Varese Social forum. L’assemblea che ne ha determinato la costituzione si è svolta ieri sera alla Coopuf di via De Cristoforis. Il neonato coordinamento varesino punta a collegarsi all’esperienza del movimento nazionale che ha avuto una delle sue espressione nel Genoa social forum tenutosi a luglio contro il vertice dei G8. Erano un centinaio le persone presenti in sala e molti sono stati gli interventi che hanno contribuito a definire la carta degli intenti del forum sociale varesino. Le profonde ingiustizie del pianeta, e i gravissimi avvenimenti di queste ultime settimane  rappresentano "una ulteriore sfida per tutte quelle organizzazioni che da tempo lavorano per affermare principi di giustizia sociale, di solidarietà e di sviluppo equo e sostenibile, nella pace e nella comprensione dei popoli" si legge nel documento. Una sfida raccolta dai sottoscrittori che si impegnano a lavorare e a far conoscere anche nella realtà del nostro territorio tutte le progettualità che animano il movimento e che fanno dire che un altro mondo è possibile e irrinunciabile.  È questo l’obiettivo forte e comune sul quale andranno a confrontarsi le anime eterogenee che compongono il coordinamento. 

Gli attentati terroristici e l’imminente guerra, sono stati al centro di un vivo dibattito. Nessuna ambiguità nella condanna del terrorismo, di ogni forma di violenza e della guerra: questo è stato quasi per tutti l’indirizzo generale, ma con una correzione dei toni nella comunicazione "per cercare di mediare" ha detto Aurelio Penna, presidente di Università Popolare. "Dobbiamo rappresentare un punto di riferimento per i singoli individui" è stato invece l’intervento di Marchioli di Banca etica. Ma il forum deve rappresentare una pratica differente di agire. E il modello suggerito da Angelo Zappoli, segretario del circolo varesino di Rifondazione comunista è quello di Porto Alegre. "Occorre lavorare anche su Varese e radicare sul territorio il forum sociale" questo è stato l’invito di una delle portavoci "temporanee" del neonato coordinamento. 

Non c’erano solo associazioni, forze sociali e politiche, ma anche persone singole, che hanno proposto i loro modi di vivere. Come il collettivo d’acquisto, piuttosto che l’agricoltore biologico, che ha lanciato l’idea del forum contadino. Proposte che hanno trovato spazio in uno dei tre gruppi di lavoro individuati nel corso della serata, quello che si occuperà di economia alternativa, con particolare attenzione al commercio equo e solidale e a iniziative come quella di Banca etica. Di immigrazione e comunicazione si occuperanno invece gli altri gruppi. Adesso nell’agenda c’è la marcia per la Pace e il Forum discuterà della sua adesione. Finora sono invece state molte le adesioni al forum varesino di singoli cittadini, mentre fra le associazioni ci sono l’Anpi di Varese, Arci Città, Università Popolare, la Coopuf, Redazione di Luino, il gruppo d’acquisto Coala, i circoli del Prc di Varese e Malnate, l’associazione La comune e Mutamorfosi. Il prossimo appuntamento è previsto, sempre alla Coopuf, il prossimo otto novembre.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Ottobre 2001
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