Margherita a congresso, prima assoluta

Varese – Il 28 settembre al De Filippi verrà eletto il prmio coordinatore provinciale del partito nato con le politiche del 2001

Sono al lavoro da almeno due elezioni ma si strutturano ufficialmente solo ora.
La Margherita, soggetto politico nato con le ultime politiche e l’arrivo di Rutelli tra le file dei leader del centro sinistra e passato attraverso le ultima tornata di amministrative in provincia del 2002, indìce per la prima volta un congresso e si dà ora una dirigenza pronta ad avviare sfide all’esterno e dibattiti interni al movimento.

Il primo congresso provinciale della Margherita si svolgerà sabato 27 settembre, dalle 9 alle 17 presso la sala Pigionatti dell’istituto de Filippi in via brambilla 15 a Varese: ospiti d’onore saranno Pierluigi Castagnetti, Presidente del Gruppo dei Parlamentari della Margherita (interverrà alle 16.30) e il Coordinatore Regionale della Margherita, Battista Bonfanti (sarà presente nella mattinata)

Il candidato unico alla nuova figura di coordinatore della Margherita è Paolo Rossi, già segretario provinciale del PPI: «Sono due anni che la Margherita opera in provincia di Varese, ma in effetti fino ad ora era andata avanti con una gestione provvisoria – spiega Rossi – Nati con le elezioni politiche, dove in provincia ha ottenuto un 16% confortante, abbiamo gestito in provvisoria anche le conseguenti amministrative del 2002. Ora abbiamo più di 100 amministratori, di cui 9 sindaci. La nostra è una buona diffusione: abbiamo 1000 iscritti in provincia diffusi in 26 circoli. Non siamo rappresentati in tutti i comuni ma copriamo tutte le zone della provincia» Una buona base per partire con un ragionamento politico sul territorio. Ma la gente ai “ragionamenti politici” è ancora interessata?
«La verità è che la gente non è interessata alle alchimie politiche: vuole solo risposte precise a domande concrete»

«Questo congresso ci permette di affrontare le amministrative dell’anno prossimo in un modo più strutturato»ammette con un pò di sollievo Paolo Rizzolo, Capogruppo della Margherita in Provincia: per quanto ormai il partito sia nel tempo stato considerato come una realtà scontata, forse la mancanza di una struttura provinciale ancora si sentiva.

Anche perchè, in mancanza di diverse indicazioni, il rischio di assimilare la Margherita al PPI era forte: «Io non vengo dal PPI, e mi spiace che la maggior parte delle persone pensi che la Margherita sia una sorta di PPI “riverniciato” – spiega Livio Frigoli, responsabile degli enti locali della Margherita e sindaco di Castellanza – In realtà nella margherita il PPI è una componente importante che si è spesa molto e che ha dato, diciamolo, più risorse di tutti. Ma è solo una delle componenti di un partito che unisce l’anima popolare a quella liberal-democratica: non dimentichiamo che i “pezzetti” di cui è composta la margherita sono il PPI, parte di quell’Udeur di Mastella che è uscito dalla margherita ma dove molti militanti sono rimasti, Rinnovamento italiano di Dini, e i Democratici, che a loro volta avevano dentro di sè le anime dei comitati Prodi, del partito dei sindaci, cioè 100città e di Di Pietro, che ora fa storia a sè»

Un bel gruppo, che ha in questi ultimi anni subito alterne vicende: «Ma ora siamo di fronte ad un partito sostanzialmente unito – chiosa Giuseppe Adamoli, consigliere regionale della Margherita – che affronta un congresso per il quale io vorrei coniare lo slogan: “da analisi a proposta: pronti a governare».

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Pubblicato il 19 Settembre 2003
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