Una visita per aiutare il cuore
Porte aperte negli ospedali di Somma e di Saronno per valutare le condizioni cardiace. Specialisti a disposizione dalle 10 alle 17
Durerà fino al al 27 novembre la seconda Settimana Europea dello Scompenso Cardiaco, manifestazione creata lo scorso anno da SHAPE – Gruppo di Studio Europeo sullo Scompenso Cardiaco, con l’obiettivo di sensibilizzare alla conoscenza di una malattia molto frequente, ma sottostimata e poco conosciuta. Nell’ambito di quest’iniziativa, domenica 27 novembre, dalle ore 10 alle 17, 50 centri ospedalieri della Rete Scompenso Cardiaco dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) saranno a disposizione dei cittadini in tutta Italia per fornire informazioni, materiale illustrativo e un vero e proprio “check-up” della malattia. Aderiscono all’iniziativa, in Provincia di Varese, il Patrocinio della Regione Lombardia – Assessorato alla Sanità:
· Saronno – PRESIDIO OSPEDALIERO – Unità di Cardiologia, Direttore: dr. Adriano Croce; Responsabile: dr. Daniele Nassiacos
· Somma Lombardo – OSPEDALE BELLINI – Unità di Medicina Interna, Direttore: dr. Pietro Margaroli; Responsabile: dr. Alberto Schizzarotto.
«In Lombardia, si stimano in circa 180 mila le persone con questa malattia, oltre 15 mila delle quali a Varese e provincia. Ogni anno più di 15 mila, di cui quasi 1.500 a Varese e provincia, muoiono a causa dello scompenso cardiaco» ha ricordato Daniele Nassiacos, Responsabile del Centro scompenso cardiaco del Presidio Ospedaliero di Saronno.
Secondo i dati di un’indagine condotta da SHAPE e pubblicata sullo European Heart Journal, solo 2 italiani su 100 sono in grado di descrivere i sintomi della malattia e solo 30 su 100 la ritengono grave. Non solo, 1 italiano su 3 è convinto che si tratti di una normale conseguenza dell’invecchiamento e non di una malattia legata a grave alterazione cardiaca.
«Il numero di malati di scompenso cardiaco aumenta in maniera esponenziale con l’età: 1 per cento sino a 60 anni, 2 per cento tra 60 e 70, 5 per cento tra 70 e 80, oltre 10 per cento dopo gli 80. Tuttavia, si stimano in quasi 300 mila gli scompensati ‘giovani’, di età inferiore ai 60 anni» ha spiegato Andrea di Lenarda, Coordinatore dell’Area Scompenso Cardiaco di ANMCO.
Lo scompenso è la terza causa di ricovero ospedaliero e il relativo DRG il terzo più frequente dopo cataratta e parto. Ma è il più costoso: ogni anno oltre 520 milioni di euro, pari al 2% dei costi totali del sistema sanitario nazionale per i ricoveri ospedalieri.
Secondo i dati del Registro ANMCO sullo scompenso cardiaco, che da 10 anni traccia un puntuale profilo della malattia, il rischio che un malato di scompenso cardiaco venga ricoverato è del 25 per cento. Il 7 per cento dei ricoverati, purtroppo, muore in ospedale; quasi la metà (45%) dei dimessi viene ricoverato una seconda volta entro 6 mesi.
La malattia ha numerose cause: le più comuni sono la malattia coronarica, in particolare l’infarto, e l’ipertensione. Il cuore si indebolisce e non riesce a pompare con sufficiente forza il sangue, che affluisce con difficoltà ai tessuti e agli organi, riducendo l’apporto di ossigeno e nutrienti vitali. I malati sono soggetti a facile affaticamento nello svolgimento delle più comuni attività quotidiane e nei casi più gravi a difficoltà respiratorie, con edemi alle gambe e alle caviglie.
Gli ha fatto eco il Sen. Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che ha dichiarato: “per affrontare questa malattia è necessaria l’unione delle forze di medici, associazioni dei pazienti e Istituzioni. Come già accaduto diversi anni fa con l’infarto miocardico, attraverso appropriati investimenti nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura dei malati lo scompenso cardiaco può essere messo sotto controllo.”
Ulteriori notizie e materiale informativo sullo scompenso cardiaco sono disponibili sul sito Internet: www.scompensocardiaco-europa.com.
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