Buttafuori fermato in frontiera con 300 pasticche di efedrina

L'uomo, residente a Porto Ceresio, era già noto alle forze dell'ordine come uno dei capi dei «Blood and Honour»

Stava rientrando dal canton Ticino attorno all’una di ieri notte, impiegato come buttafuori in un locale, per raggiungere la sua abitazione a Porto Ceresio, ma è incappato in un controllo della Polizia di frontiera di stanza al valico di Lavena Ponte Tresa dove è stato fermato. Alessandro Salzano, 33enne già noto alle forze dell’ordine e tra i capi della tifoseria del Varese calcio «Blood and Honour» e tra gli organizzatori delle manifestazioni seguite alla morte di Claudio Meggiorin, nascondeva nella sua auto di grossa cilindrata 302 pastiglie di efedrina, sostanza estratta dalla pianta dell’Ephedra utilizzata come doping nel mondo dello sport ma anche come sostanza stupefacente per la sensazione di superpotenza ed eccitazione che crea in chi la assume associandola all’alcol. Oltre all’efedrina il buttafuori possedeva anche un coltello a serramanico e un pugnale di 17 centimetri, considerati armi da taglio (nella foto). L’uomo è stato condotto in nottata nella casa circondariale dei Miogni a Varese ed è stato rilasciato oggi (23 febbraio). L’uomo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.

Nella giornata di oggi, invece, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Luino hanno tratto in arresto un cittadino albanese di 19 anni fuggito da un’istituto quando era ancora minorenne e sul quale pendeva un decreto di espulsione emesso dal prefetto di Milano. Il giovane stava tentando di mettersi in regola ma l’istanza di espulsione è venuta fuori e il ragazzo è stato associato alla casa circondariale dei Miogni a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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Pubblicato il 23 Febbraio 2006
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