L’industria che fece di Varese “la città della scarpa”
La storia dello stabilimento varesino dalla fondazione alla cessione alla famiglia Benetton
Nei primi decenni del Novecento la Camera di Commercio di Varese lo descriveva come la ditta che aveva “saputo sviluppare la produzione e la vendita in modo tale da costituire un esempio non solo per gli altri calzaturifici, ma per tutte le industrie in genere”. Fondato nel 1899 il Calzaturificio di Varese divenne presto un caso di successo, il simbolo di un’economia ricca e in ottima salute, trainata dai settori tradizionali come quello della lavorazione del cuoio e della pelle. A fare la differenza, oltre ad un sistema di vendite articolato in sessanta negozi in tutta Italia, fu la vera e propria vocazione del territorio per questo ramo dell’industria, una tradizione che la Città Giardino tramandava da secoli.
Varese era infatti il capoluogo di un sistema di piccole e piccolissime imprese capace di produrre beni di ottima qualità e di convincere il pubblico dei consumatori ad avere fiducia in un articolo che fino ad allora era concepito solo come prodotto delle piccole botteghe artigiane dei calzolai.
Fu proprio quest’opera di persuasione il primo ostacolo brillantemente superato dai Sardi e dai Trolli, gli storici titolari dell’industria di viale Belforte. Fin dai suoi primi anni di vita il Calzaturificio funzionò con ritmi incalzanti: la produzione contava circa 1500 paia di scarpe per uomo e donna al giorno, il 30 per cento della produzione provinciale.
Il momento decisivo fu però la prima Guerra Mondiale quando alla ditta varesina venne affidato l’incarico di fornire all’esercito italiano milioni e milioni di scarpe. Ciò portò l’improvvisa espansione dello stabilimento con una crescita che proseguì nel secondo dopoguerra e negli anni del boom economico. Anche la rete di distribuzione dei suoi prodotti venne incrementata e le scarpe del Calzaturificio di Varese raggiunserò così tutte le città italiane.
La grave crisi e l’abbassamento dei consumi popolari che caratterizzò il periodo successivo non risparmiò però l’industra varesina che dovette iniziare a fare i conti con l’inversione di tendenza che aveva investito l’intera economia. Il Calzaturificio fu sottoposto a molte manovre di ristrutturazione fino al 1982 anno dell’acquisto da parte della Famiglia Benetton che si sostituì ai fondatori storici dell’industria, i Trolli. Da allora la gestione della "Di Varese" passò sotto il controllo del gruppo veneto che ne rilanciò il marchio a livello mondiale ma con un altro tipo di produzione fino alla notizia, degli ultimi giorni, del passaggio della proprietà ad un nuovo imprenditore, il palermitano Vincenzo Schillaci che dal prossimo settembre farà ripartire la produzione di scarpe nel nuovo stabilimento di via Peschiera.
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