No alla pena di morte

I giovani dell'Udc bustese deplorano l'esecuzione dell'ex dittatore iracheno Saddam Hussein

Riceviamo e pubblichiamo

Al

termine di un processo durato poco piu’ di un anno,
l’ex dittatore iracheno Saddam Hussein e’ stato condannato a morte
per crimini contro l’umanita’.

L’esecuzione,
data in pasto ai mass media di tutti i Paesi alla vigilia del festoso
veglione di fine anno, è stata uno sconvolgente pugno nello
stomaco delle coscienze del mondo civile.

L’Europa,
insieme all’ONU e al mondo arabo, si è sollevata, ritrovando
nel no all’esecuzione capitale del dittatore la propria unità,
forte della lezione di Beccaria e forse anche di quelle radici
cristiane che non ha voluto riconoscere, ma che ne costituiscono il
proprio DNA.

L’abolizione
della pena di morte in Europa è una conquista che ha richiesto
tempo, come sottolineava il Ministro dei Diritti Umani iracheno,
Wijdan Salim sul Corriere, ma riteniamo che questa sia stata
per l’lraq un’occasione mancata per voltare pagina con un passato
di violenza e per progredire nella giustizia e nella democrazia.

Non si
tratta evidentemente di negare i crimini atroci perpetrati dal rais,
piuttosto di superare la “legge del taglione”, riconoscendo
l’inadeguatezza della pena capitale, in quanto lede la dignità
umana e impedisce qualsiasi forma di recupero sociale e umano del
condannato.

Il
Movimento Giovanile Udc di Busto Arsizio ribadisce la propria
contrarietà alla pena di morte anche in questa circostanza
drammatica e invita le forze politiche e non ad esprimere la propria
opposizione.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Gennaio 2007
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