Whirlpool, niente da fare. L’Armani Jeans ipoteca la semifinale
Varese-Milano 69-77. Non basta un Carter eccellente; i biancorossi pagano le brutte serate di Galanda e Holland, reggono 30' poi subiscono il sorpasso decisivo
Niente febbre nel sabato sera varesino: a Masnago
Questa volta Milano, dopo le contestazioni dell’andata, è stata senza discussioni più forte. Capace di reagire alle bordate di Carter nella prima metà di partita e rigorosa nel far crescere la propria difesa in viste dello striscione d’arrivo.
Nota sugli arbitri: i direttori di gara odierni hanno adottato fin da subito un altro piglio, fischiando piuttosto bene. Rimane qualche dubbio sull’interpretazione dei tre secondi, ma nel complesso tutta un’altra cosa rispetto a mercoledì scorso.
COLPO D’OCCHIO – Piazzale e parcheggi belli pieni fin dalle 19, biglietto “Curva esaurita” sui vetri del botteghino, ragazzi che si distribuiscono i biglietti, signori distinti che fanno incetta di sciarpe al Red Corner. Il clima di gara 2 si avverte fin da prima della partita: una volta dentro il calore si avverte sulla pelle: palloncini e bandiere biancorosse in curva, tanti cartelli con la scritta “ladri” innalzati in tribuna alla presentazione di Milano, segno che il veleno di gara1 non è stato smaltito. Varese stavolta c’è tutta per sostenere
PALLA A DUE – Magnano ha purtroppo solo 11 effettivi al suo fianco: Keys non è riuscito a rientrare dagli Usa dove è volato per gravi motivi di famiglia. Il coro più forte è per lui. Capin è il play titolare. Per Djordjevic i lunghi in quintetto base sono Blair e Schultze.
Garris riporta avanti Milano, Fernandez risponde al primo pallone toccato e va pure a prendersi un fallo in attacco di Watson. In campo pure Hafnar che regala alla platea una schiacciata memorabile seguita da tripla di Carter: il pistolero è indemoniato e poco dopo si ripete per il 35-29 interno, punteggio che costringe Djordjevic al timeout. Milano si riavvicina con Bulleri ma viene colpita da Capin, Fernandez e da un tap in di De Pol (43-36). Nel finale canestri di Hafnar e Blair: all’intervallo è 45-38.
Dopo il tè la scelta di Djordjevic è evidente: palla a Travis Watson; il moro in area è una sentenza, o segna o subisce fallo. Carter colpisce ancora, da sotto e da lontano: Varese tocca il +9 prima che il solito Watson reagisca insieme alla solita tripla di Schultze. Parziale di 6-0 e 50-47. Holland non ne segna più, Howell però schiaccia e la difesa costringe l’AJ a un’infrazione di
IL FINALE – Tocca a Nate Green effettuare il sorpasso nella prima azione del quarto periodo con un 2+1. Varese non trova più chiavi per aprire la difesa rossa-oro fin quando Carter sgancia la bomba da otto metri. Fernandez, Galanda e Hafnar non lo imitano, buon per
IL PROTAGONISTA – Altri regolamenti lo avrebbero relegato in panchina. In Italia invece le squalifiche si pagano, così Nate Green ha potuto affondare la Whirlpool con 15 punti decisivi. Più importanti di quelle di Watson, più pesanti – purtroppo – dei 23 dello splendido Carter di questa sera.
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