Ex libris, vince il simbolo della cultura libera
Il disegno di Luigi Casalino di Novara è il primo classificato del concorso indetto dall'Insubria. Le opere raccolte sono diventate una mostra in Sala Veratti
Dalle prime pagine dei libri alle liste dei collezionisti, gli ex libris sono diventati un oggetto di culto. Piccole opere d’arte che identificano una persona, un’istituzione o, come in questo caso, un evento, il decennale dell’Insubria. "De Libera Universitate – University and Freedom” è il titolo del concorso che ha chiuso le iniziative per celebrare i dieci anni dell’ateneo di Varese e Como. La premiazione dei vincitori è l’inaugurazione della mostra realizzata con le opere pervenute si è svolta questa sera in Sala Veratti, luogo che ospita l’esposizione.
«Siamo molto soddisfatti perchè il concorso ha ottenuto la risposta di centottanta partecipanti provenienti da ventinove nazioni diverse e ha raccolto duecentoquarantanove opere – spiega Filadelfo Ferri, direttore dell’International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities e curatore della mostra -. È molto importante inoltre il significato delle opere che abbiamo ricevuto: molte comunicano il messaggio dell’università intesa come comunità, come qualcosa di sacro, un patto tra docenti e studenti per lo sviluppo della società».
Il concorso è stato bandito in collaborazione con l’Associazione Italiana Ex Libris (AIE). Le opere dei partecipanti, oltre alla mostra, sono state raccolte in un catalogo realizzato ed edito dall’Insubria University Press. «Queste piccole grafiche artistiche sono nate come simbolo della provenienza di un libro – spiega Mauro Mainardi, presidente dell’AIE – "ex libris" significa "dai libri" e indicano che un volume fa parte della biblioteca di una persona o di un’istituzione. Con il tempo sono diventati dei veri e propri oggetti da collezionismo e sono molti gli artisti che hanno firmato opere come queste».
Ad ottenere il primo posto è stato Luigi Casalino di Novara, "disegnatore autodidatta" (come lui stesso si definisce) che dal 1995 si è appassionato di incisioni con la tecnica dell’acquaforte. «Mi sono ispirato al logo dell’Università – spiega l’artista – per creare questo ex libris che rappresenta una pianta che nasce dai rovi, simbolo della chiusura e del freno al libero pensiero, e diventa un falco, simbolo invece della libertà». Il vincitore è stato premiato oggi dal rettore dell’Università Renzo Dionigi e dal sindaco Attilio Fontana. Al secondo posto si è classificato Giancarlo Pozzi di Castellanza e al terzo l’artista russo Vladimir Zuev di Nihzy Tagil. La mostra – liberamente accessibile – resterà aperta dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle 19.00, fino al 1° marzo 2009.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
luigiudici su Fotovoltaico, le società energetiche si arricchiscono alle nostre spalle
gokusayan123 su A Varese e provincia i furti preoccupano i residenti: “Sono entrati in casa a rubarmi con le tute da imbianchino”
BarbaraFede su «Nello sgombero dei senza tetto a Malpensa, i veri fragili sono i cacciatori e non i cacciati»
pzellner su Fotovoltaico, le società energetiche si arricchiscono alle nostre spalle
UnoAcaso su Tassa sulla salute e ristorni, da Varese l'urlo di frontalieri e territori di confine: "Non siamo il bancomat di Stato e Regione"
Felice su Palloni per tutti, esperimento fallito
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.