Crisi, rallenta anche l’economia cooperativa

L’analisi congiunturale di Confcooperative. “Più aree per l’edilizia cooperativa”

Le imprese cooperative stanno soffrendo gli effetti della crisi economica, anche se il settore è forse meno colpito di altri.
La nota congiunturale di Confcooperative segnala il rallentamento dell’economia cooperativa già nella fase finale del 2008, con contrazione della domanda, sia interna che esterna, con riduzione del fatturato anche tra le grandi imprese del Nord, cioè quelle che da anni tirano di più. Per l’immediato futuro le aspettative delle cooperative sono per una flessione del fatturato (e questo atteggiamento non si manifestava da anni). Vi è incertezza sulla propensione ad investire. Un quarto delle cooperative denuncia capacità produttiva sovradimensionata e un terzo delle cooperative registra irrigidimento nelle procedure di accesso al credito; gli Enti Pubblici, inoltre tendono a ritardare e allungare i termini di pagamento.
L’impatto della crisi sull’occupazione è realtà: l’impatto è già in corso ed è tanto più significativo se si pensa che la crescita dell’occupazione è stata il dato più evidente ed impressionante nello sviluppo cooperativo del decennio scorso. Il saldo dell’occupazione cooperativa nel biennio 2007-2008 è ancora nettamente positivo (+ 8%) anche se in frenata. La crescita suddetta si è registrata soprattutto nel settore sociale. Negli ultimi mesi tuttavia è aumentato il numero di imprese con occupazione stazionaria e anche il numero di imprese che riducono gli addetti.
Si registra quindi un rallentamento di quella crescita cooperativa che nel decennio 1997-2007 era stata straordinaria: occupati +113%; fatturato +129%; patrimonio netto +144%; raccolta delle BCC +144%; redditività raddoppiata.
Nell’immediato futuro, un ruolo importantissimo lo ricoprano gli Enti Pubblici e le Banche.
Negli appalti è importante che gli Enti pubblici privilegino le gare con le procedure dell’offerta più vantaggiosa e non le gare al massimo ribasso. Queste ultime non danno garanzia ne per gli utenti del servizio e ne per i lavoratori. E’ poi importante che i pagamenti avvengano in termini sostenibili per le imprese e comunque nei termini contrattualmente pattuiti.
Le Banche è fondamentale che non attuino irrigidimenti sul fronte creditizio e che lascino alle cooperative l’ossigeno finanziario necessario. E’ evidente che, se gli enti pubblici pagano dopo 4 o 5 mesi, le cooperative da sole non possono anticipare le somme necessarie (es. per gli stipendi).
Per quanto riguarda gli Enti pubblici del nostro territorio, Confcooperative Varese evidenzia anche l’importanza di individuare immobili, aree o fabbricati da destinare ad edilizia convenzionata. Alle volte purtroppo gli Enti Pubblici non hanno sufficiente sensibilità sull’argomento. Il problema alloggi oggi è una priorità, come negli anni 70 – 80. L’edilizia convenzionata consente di costruire alloggi a costo inferiore rispetto a quello di mercato; ciò è doppiamente importante in quanto da un lato si crea lavoro e occupazione, dall’altro si attua un’importante forma di “socialità” in quanto si garantisce anche ai meno abbienti la possibilità di acquistare una casa in proprietà. In questi mesi spesso abbiamo sentito parlare di “piano casa” . Esso è un’esigenza prioritaria, tuttavia l’attuabilità del medesimo ha come presupposto iniziale la collocazione di zone a basso costo. In questo senso è auspicabile che gli Enti Pubblici da un lato e Banche dall’altro facciano a loro parte. Confcooperative Varese è a disposizione per collaborare in qualsiasi modo.

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Pubblicato il 18 Marzo 2009
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