“Una onoreficenza per il comandante Manlio”
Il partigiano Bruno "Manlio" Golo fu protagonista del 25 aprile a Gallarate. Marco Casillo, Laura Floris e Cinzia Colombo ricordano la richiesta inoltrata un anno fa al sindaco e rimasta senza risposta.
Una onorificenza alla memoria per Bruno Golo, il comandante Manlio che guidò i partigiani nella liberazione di Gallarate il 25 aprile del 1945: la proposta viene da alcuni cittadini e dall’Anpi che un anno fa hanno presentato una richiesta al sindaco Nicola Mucci perché a Manlio – scomparso nel 2007 – venga concessa la cittadinanza onoraria alla memoria. A distanza di un anno la proposta sembrava essere caduta nell’oblio: a sollevare la questione sono stati i consiglieri Marco Casillo (Pd), Laura Floris (Rosa nel Pugno) e Cinzia Colombo (La Sinistra), che hanno presentato una interrogazione in consiglio comunale per chiedere «se e come il signor sindaco intenda rispondere alla richiesta». «L’istanza – ha risposto il sindaco Mucci – è stata verificata: la cittadinanza onoraria alla memoria non è tra le onorificenze civili previste dalla città. In ogni caso la richiesta sarà trasmessa al presidente del consiglio comunale, per la valutazione». Una apertura che ha soddisfatto Cinzia Colombo, pur rammaricata dal fatto che la questione sia stata ripresa dopo un anno solo a causa dell’interrogazione presentata.
Bruno Golo, operaio milanese, fu il comandante della 181° Brigata Garibaldi, una delle tre brigate SAP destinate alla protezione e alla difesa delle strutture industriali del territorio. Il 25 Aprile la brigata prese il controllo degli stabilimenti e dei punti strategici cittadini, difendendoli dai tedeschi in ritirata, e mosse in seguito sui paesi circostanti. A Samarate il presidio tedesco fu disarmato, ma nel pomeriggio nuove forze nazifasciste contrattaccarono, occupando Villa Montevecchio. Dalla villa i tedeschi colpirono i reparti partigiani: nei pressi delle stalle e dei rustici cadde Gaetano Bottini (“Mauri”), mentre Manlio rimase ferito. Nonostante questo, nei giorni successivi, Manlio guidò altre azioni di rastrellamento nella zona. Ritornato civile, Bruno Golo visse a Gallarate fino al 1949, quando rientrò a Milano.
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