Violenza sulle donne, una piovra dai mille tentacoli

Auser Filo Rosa, associazione con sede a Cardano al Campo, segue i casi di violenza domestica, ad eccezione degli stupri veri e propri. Una casistica significativa: emergono problemi nelle coppie miste, madri maltrattate dai figli, donne vessate e sfruttate anche economicamente

In tempi di 8 marzo stride ma è doveroso il richiamo a fenomeni di violenza sulle donne pur presenti nella nostra società. Anche nella nostra provincia, che non fa eccezione. Non si è ancora spenta l’eco della denuncia da parte di vari esponenti politici della Regione Lombardia sulle dimensioni del fenomeno della violenza contro le donne. Al di là delle "mode" mediatiche del momento (vedi il caso degli stupri, odiosi ma il cui numero non è in aumento), il dato resta preoccupante nel complesso. Molti gli elementi che lo compongono: la violenza sessuale propriamente detta non è che la punta di un iceberg sommerso fatto di sofferenze silenziose, fisiche e psicologiche, ma non per questo meno gravi.

Ne parliamo con Annamaria Tagliaretti, presidente di Auser Filo Rosa, associazione nata da un paio d’anni (è operativa dal maggio 2007, nata con il supporto e la collaborazione del Comune di Cardano al Campo, nella persona del vicesindaco Laura Prati) e che sta prendendo in carico una serie di situazioni personali di donne in difficoltà a fronte di conviventi violenti, fungendo da centro di ascolto e accompagnamento nei casi di violenza domestica. «Premesso che la nostra esperienza può essere ancora limitata, perchè dobbiamo farci conoscere sul territorio con iniziative e attività», l’associazione ha già una discreta casistica al suo attivo. Durante il 2008 al telefono di Auser Filo Rosa sono giunte 398 chiamate; 36 i casi presi in carico direttamente. «Non siamo un semplice “sportello telefonico" che si limita a “girare” i casi a chi di dovere. Ci coordiniamo certamente con gli enti preposti ma il nostro scopo è di seguire personalmente chi si rivolge a noi, che aiutiamo con il supporto di una psicologa, di due avvocatesse, ma aiutiamo anche per le ricerche di casa e lavoro, ad esempio».

Uno dei problemi messi in luce da Tagliaretti è che speso le donne non colgono la gravità di quanto accade loro. Se il 93% degli episodi di violenza in Lombardia non viene denunciato è anche per una sorta di «ritardo culturale» sul tema, in bilico tra fatalismo e una distorta concezione del quieto vivere. «Sono molte e spesso anche razionalmente comprensibili le ragioni per cui non si denuncia. Ci sono i condizionamenti sociali, il mancato supporto a volte perfino della famiglia d’origine, la dipendenza economica, forte anche tra le giovani, spesso precarie, i figli piccoli che la donna teme di perdere (“se denuncio, non è che me li tolgono?”), la mancata conoscenza di leggi e strumenti per denunciare, la stessa dipendenza affettiva, l’incapacità di abbandonare un uomo abusivo ma sul quale si è investito molto».

Auser Filo Rosa non si occupa di stupri, «tematica complessa che richiede consulenza medica specifica», ma di ogni altra forma di abuso legato alle convivenze. La metà delle segnalazioni è giunta direttamente dalle vittime, per via telefonica. Fra gli aspetti interessanti, il fatto che ben un terzo delle chiamate provengono da donne straniere, «quando poi la presenza di stranieri sul nostro territorio di riferimento, grossomodo da Sesto Calende a Busto Arsizio, è del 6%». Uomini stranieri violenti? Non solo: «la metà di queste donne che ci hanno chiamato è sposata con italiani». I numeri limitati non consentono ragionamenti statistici, ma è un segnale: si parlava di problemi nelle coppie miste nella ricerca commissionata dalla Regione, ma più della coppia “lui straniero, lei italiana” a dare problemi sembra essere la più comune combinazione inversa. Vi sono poi i casi, pochi ma particolarmente penosi, di madri maltrattate dai figli. «Ne abbiamo in carico tre, una è anziana, le altre due hanno figli giovani. Alle spalle di questi casi non vi sono droga, gioco d’azzardo o storie di disturbi psichici, solo matrimoni falliti e figli che scaricano sulle madri la colpa di quanto accaduto». Le segnalazioni di violenze vengono soprattutto dai centri maggiori, Busto e Gallarate, ma anche da Olgiate Olona tramite Auser Orizzonte. Dei trenta casi presi in carico l’anno scorso ventisei contemplavano maltrattamento fisico, diciassette quello economico. «Quest’ultimo non è solo negare i soldi alla compagna priva di reddito, è anche farle firmare assegni in bianco, intestarle pagamenti da non onorare, coinvolgerla forzosamente in operazioni losche, e così via».

Tutto il filone dei maltrattamenti in famiglia, in cui si specializza Auser Filo Rosa, risulta delicatissimo. Quando partono le denunce e i fatti assumono rilevanza penale, è un intrico di testimonianze, ritrattazioni, plagi di donne e minori, e polizia e magistratura devono andare con i piedi di piombo. Il nemico è in casa, nell’80% dei casi: «e non serviranno a molto le ronde istituite dal governo, purtroppo» commenta Tagliaretti, «è quasi sempre al chiuso, in casa, o comunque in locali, che accadono gli episodi peggiori». Se il dato della sopraffazione resta, la società comunque cambia, e lo dimostrano alcuni casi singolarissimi. Ad Auser Filo Rosa si è rivolto, udite udite, un uomo. Non è vittima di una virago manesca, ma è in lite con una moglie separata che si è rifatta una vita e  non dà gli alimenti per la figlia adolescente, rimasta con il padre. Per il giudice, la parte economicamente forte della famiglia era la donna. Che poi si è comportata come tanti uomini.

Per contatti con Auser Filo Rosa: 348-3069895 oppure 345-5828564. Il fisso 0331-263887 risponde martedì e mercoledì dalle 15,30 alle 18,30, giovedì e venerdì dalle 9,30 alle 12,30, segreteria telefonica sempre attiva. E-mail auserfilorosa@libero.it

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Pubblicato il 09 Marzo 2009
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