“La sorte di Paronelli ci è indifferente”

Lorena Luini e Ivano Franzetti, capogruppo di due partiti all'opposizione, commentano le ultime vicende amministrative preoccupati per le opere incompiute




Riceviamo e pubblichiamo

«A seguito dell’ultimo Consiglio Comunale, solo all’inizio del quale siamo stati informati del rinvio della discussione del bilancio previsionale, ci preme far pervenire qualche considerazione.

La mancata proposizione del bilancio in attesa di incentivi governativi che, ironia della sorte, dovrebbero derivare da un emendamento proposto dal tanto vituperato centrosinistra, ha dimostrato ancora una volta che la Giunta Paronelli ormai non ha più la possibilità di amministrare nulla. Se una situazione del genere qualche mese fa sarebbe stata complessa per la conseguente paralisi istituzionale, oggi, a due mesi dalle elezioni, fortunatamente non può danneggiare granché la pubblica amministrazione: pertanto è per noi e per tutti perfettamente indifferente che il Sindaco si dimetta, venga sfiduciato oppure porti a termine in modo inglorioso il proprio mandato.

Quello che va rimarcato è tuttavia la sua ostinazione nel cercare di racimolare un risicato ed ormai inutile consenso sperando in eventuali ripensamenti di qualcuno di noi, o in qualche nostro mal di pancia o in qualche assenza più o meno strategica. Tutto questo ha il solo significato di una guerra interna all’ex Polo delle Libertà, per stabilire priorità e candidature, senza alcun rapporto con gli interessi di Gavirate: la campagna elettorale è partita all’interno dell’ex maggioranza.

Il sindaco avrebbe potuto optare per una uscita di scena più intellettualmente onesta, prendendo atto della rottura politica avvenuta, cercando collaborazione con le altre forze consiliari per concludere dignitosamente il mandato elettorale.  

Il Sindaco sapeva che sino a qualche mese fa (in occasione del primo scontro all’interno della giunta), i nostri gruppi e probabilmente altri dell’opposizione non avrebbero chiesto le sue dimissioni con il conseguente commissariamento, perché, avendo a cuore il bene di Gavirate (beninteso con idee molto diverse dall’attuale maggioranza), avremmo dato la priorità alla governabilità. Nessun segnale ci è però pervenuto e, senza i numeri sufficienti, la Giunta ha proseguito la sua corsa. Ora il Sindaco, con oggettiva arroganza politica, ci ha suggerito di dimetterci per farlo decadere: ci abbiamo pensato ma non vogliamo far passare da martire chi ha invece fallito per mancanza di coesione interna e per incapacità di collaborazione e mediazione con le opposizioni.

Vorremmo fosse chiaro a tutti che sebbene le votazioni degli ultimi due Consigli abbiano riscontrato una nostra convergenza con la destra, non rappresentano un inciucio anti-Paronelli ma sono la reazione fisiologica indotta dal suo atteggiamento.

Ora, ai prossimi Amministratori resterà il grosso problema della CRI, della redazione di un PGT illuminato, dei Programmi integrati d’intervento da ripensare bene, e di un grosso, enorme, simbolico buco in riva al lago: insomma di alcuni clamorosi fallimenti in opere che sarebbero dovuti essere i fiori all’occhiello dell’attuale quinquennio».




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Pubblicato il 02 Aprile 2009
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