Maroni: “Dobbiamo ricostruire il paese”
Lega Nord e Popolo delle Libertà nella coalizione tripartita composta anche dalla lista, all’opposizione per cinque anni, “Per innovare”. Candidato sindaco il sessantenne Beniamino Maroni
I vertici di Lega Nord e Popolo delle Libertà al fianco di Beniamino Maroni. È il sessantenne ex dirigente d’azienda l’uomo scelto per guidare la coalizione tripartita composta dal Carroccio, Pdl e la lista all’opposizione per cinque anni “Per innovare”. Con i vertici locali dei due partiti (Fabio Binacchi per la Lega Nord e Piero Franco per il PdL) e il rappresentante di “Per innovare” Dario Zanetti sono intervenuti alla presentazione Stefano Candiani e Fabio Binelli (Lega Nord), Nino Caianiello, Carlo Baroni, Giorgio De Wolf e Salvatore Giordano (PdL).

Maroni, nato e cresciuto a Casciago, ha accennato anche ad alcuni punti del programma elettorale, non lesinando bacchettate all’amministrazione uscente: «Diciamo no alla cementificazione e
puntiamo su sociale, sulla valorizzazione dei centri storici, sulla sicurezza. Casciago deve restare un paese anche se vicino al grande centro urbano – ha detto Maroni -. Il circolo di Casciago superiore è lasciato al degrado, dobbiamo recuperarlo e rimetterlo in piedi con fini sociali. La stessa cosa vale per la stazione, per la piazza Cavour. Sono stati spesi tanti soldi dei cittadini e fatti numerosi disastri, cominciati i lavori e non finiti. Dobbiamo ricostruire un paese distrutto: è ora di cambiare dopo anni di scelte sbagliate e disagi, dossi e viabilità raffazzonata. Nel paese c’è malcontento, dei problemi degli altri non ci preoccupiamo, guardiamo in casa nostra». Maroni se la vedrà con il sindaco uscente Andrea Zanotti a capo di una lista civica, con Luigi Chirieleison di Movimento Libero e con un’altra lista ancora in formazione che vedrà al suo interno parte della giunta uscente (Marino Brovedani e Francesco Aletti in testa), spaccata da tempo su vari punti. «Dopo le amministrazioni Castelbarco e Baroni è stato un disastro – chiosa Maroni -. Anche sul bilancio sappiamo che avremo dei problemi: è probabile che dovremo pagare un debito ingente per i prossimi dieci anni».

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