Un conto Garibaldi, un altro i garibaldini

Una riflessione del consigliere comunale PD Corbetta sul "fuoco ad alzo zero" leghista verso l'Eroe dei Due Mondi... e i suoi seguaci

Riceviamo e pubblichiamo

Con un certo sforzo dei nostri neuroni si può comprendere la logica del prossimo; condividere i concetti del prossimo, specialmente se esposti con arroganza e violenza, diventa più difficile.

La logica della Lega che rifiuta la figura di Garibaldi, che molti storici hanno messo apertamente in discussione per la sua personalità, è facile comprenderla. Più difficile comprendere il bocciare il Risorgimento italiano in toto; un moto di dissenso nasce poi quando si scagliano contro la figura dei garibaldini, con conseguente richiesta di rimuovere la statua che richiama il sacrificio che gli stessi fecero.

Un conto è Garibaldi, un altro i garibaldini. Due figure completamente diverse.

Il rapporto è analogo se consideriamo il primo conflitto mondiale. Un conto il generale Cadorna che condusse alla sconfitta di Caporetto, un altro le migliaia di giovani italiani falciati dalle mitragliatrici austriache.

Il “garibaldino” ricorda l’entusiasmo ed il sacrificio di giovani idealisti che cercavano un rinnovamento della realtà in cui vivevano, e pagavano con la loro vita.

Ai nostri giorni, con il senno di poi, si può non condividere sia l’ideologia del Risorgimento, sia l’ideologia del primo 900, che anche ha dato origine a movimenti artistici, che ora si stanno ristudiando e celebrando (leggi il Futurismo), ma non possiamo non meditare e non celebrare la morte dei giovani che hanno sacrificato la loro vita.

Di fronte al ricordo od al simbolo di un evento, pur non condividendo il concetto che ne segna l’origine, non si può non piangere sulla “follia” umana che porta troppo facilmante al versamento di sangue, come ai nostri giorni purtroppo ancora succede.

La statua del “garibaldino”, celebrato con enfasi e con molta arte dall’Autore, fa sorgere in noi queste considerazioni e rinnova una lezione di vita che a mio giudizio non va cancellata.

Si vuole “cancellare” Garibaldi? Può forse andar bene? Ma il “garibaldino” è completamente un altro concetto, un’altra idea ed è questo che ha ispirato, a mio giudizio, lo scultore! 

P.S. Avrei voluto fare questo intervento ieri sera in consiglio comunale a margine di una mozione presentata dal Consigliere Clerici, che chiedeva la pulizia della statua del garibaldino, ma ritirò la mozione stessa per cui non potevo più prendere la parola.

grazie per l’ospitalità

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Aprile 2009
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