“Alberghi vuoti, turismo a terra”

L’allarme di Federalberghi: calo costante sul primo trimestre 2009. La situazione più critica attorno all’aeroporto. “Alcune aziende alberghiere stanno già facendo richiesta di cassa integrazione straordinaria”

Turismo in seria difficoltà, alberghi con presenze in picchiata, addirittura aziende alberghiere stanno già facendo richiesta di cassa integrazione straordinaria, “novità per il settore indice della grave sofferenza delle imprese”.
L’allarme arriva da Federalberghi Varese che analizza i dati sulle presenza alberghiere dell’ultimo trimestre del nuovo anno: “difficile intravedere segnali di ripresa, segno meno compare in tutti gli indicatori”. Un anno iniziato in modo negativo, insomma analizzando i dati sulle performance alberghiere nel primo trimestre 2009, e in particolare per la zona attorno all’aeroporto di Malpensa, “colpita in maniera ancora più massiccia dalla preferenza di Alitalia per Fiumicino e dalle ultime normative europee che penalizzano lo scalo lombardo e ne rallentano la ripresa”. Nel 2008 in provincia di Varese hanno operato 175 alberghi (Federalberghi ne rappresenta il 70 per cento), per un numero totale di 5726 camere. L’Osservatorio economico monitora oltre 1800 camere.
Ecco dunque nello specifico i dati del primo trimestre, gennaio-marzo 2009.
A Varese, l’occupazione camere è scesa dell’11 per cento a gennaio (dal 39,4 per cento del 2008 al 35 del 2009), del 3,6 per cento a febbraio (dal 42,3 per cento del 2008 al 40,7 del 2009), ed è in lieve ripresa dell’1,4 per cento a marzo (dal 49,5 al 50,2 per cento). In picchiata il prezzo medio delle camere: dopo un aumento irrilevante dell’1 per cento a gennaio (da 82,32 euro a 83,17), febbraio ha fatto segnare un brusco abbassamento (da 84,65 euro a 73,76), con un –12,9 per cento. Altri dati negativi per marzo: -10,8 per cento (da 85,05 a 75,86 euro). L’effettiva redditività delle stanze è in discesa libera: i cali sono del 10 per cento a gennaio, del 16 a febbraio e del 9,5 a marzo.
In provincia, l’occupazione camere è in calo: -13 per cento a gennaio (dal 45,8 del 2008 al 39 per cento del 2009), -14,6 a febbraio (dal 52,4 al 44,8 per cento), con un timido +5,4 a marzo (dal 51,7 al 54,5 per cento), unico segno positivo in un quadro dominato dal segno meno: il prezzo medio è calato dell’1,6 per cento a gennaio (da 84,35 a 83,03 euro), dell’11 per cento a febbraio (da 90,54 a 80,24 euro) e del 12 a marzo (da 95,81 a 83,77). Stesso discorso per la redditività effettiva: -14, -24, -7,8 per cento nei tre mesi.
Intorno a Malpensa le cifre sono ancora più drammatiche: per quanto riguarda l’occupazione, c’è da registrare un -15 per cento a gennaio (da 52,3 a 44,5 per cento), un -14 a febbraio (da 56,7 a 49 per cento), e un -1 a marzo (da 57,5 a 56,8 per cento). Prezzo medio nei tre mesi: -6 a gennaio (da 80,5 a 75,7 euro), -7 a febbraio (da 82 a 75 euro), -17 per cento a marzo (da 91 a 76 euro). Redditività nel trimestre: -20 per cento a gennaio, -20 a febbraio, -18 per cento a marzo.
Salone del mobile
Non inducono all’ottimismo nemmeno i dati sull’affluenza in occasione del Salone del Mobile, l’appuntamento fieristico più atteso dell’anno che, caso unico negli ultimi anni, non ha fatto segnare il tutto esaurito intorno a Malpensa. Le tariffe medie degli alberghi nell’area dell’aeroporto sono calate del 29 per cento, da 187 euro nel 2008 a 133 nel 2009. L’occupazione camere è scesa del 17 per cento, dal 90 al 75 per cento. E il fatturato è crollato del 40 per cento, da 1,7 milioni di euro nel 2008 a 1 milione del 2009.
Quest’anno, il Salone del Mobile alla Fiera di Rho-Pero, nei sei giorni di apertura dal 21 al 26 aprile, in 64 alberghi milanesi e dell’area Malpensa ha portato un fatturato di 13,8 milioni di euro contro i 18 dello scorso anno: -24 per cento.
«Ormai dobbiamo ammettere che la situazione è davvero negativa – spiega il presidente di Federalberghi Varese Guido Brovelli -. L’Unione Europea ha penalizzato ulteriormente Malpensa “congelando” gli slot e i diritti di volo per sei mesi e bloccando così la ripresa dello scalo lombardo. Si è riusciti a limitare i danni della prima ipotesi che prevedeva un alt di tre anni, ma per sei mesi resterà tutto bloccato. L’area intorno a Malpensa è la più importante della provincia, perché conta gli hotel più grandi, delle catene internazionali, che hanno investito negli ultimi anni contando sul pieno sviluppo dell’aeroporto. La crisi economica, prima o poi, si risolverà: ma non è ancora chiaro come si risolverà la situazione di Malpensa, se non ci saranno manovre politiche e istituzionali per rimettere in gioco l’aeroporto e consentirgli di tornare a volare».
A questi temi sarà dedicata anche la prossima assemblea annuale di Federalberghi, in programma il prossimo lunedì 29 giugno, dal titolo “Malpensa e crisi economica: quali effetti e prospettive per il settore alberghiero”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Maggio 2009
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