Chi sono e chi protegge i nuovi nazifascismi?

Incontro con Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica, cronista dell’anno nel 2007 per la sua inchiesta su lavoro nero e caporalato, che presenta sabato 23 maggio il nuovo libro “Bande Nere”

 
Il libro. Almeno centocinquantamila giovani italiani sotto i 30 anni vivono nel culto del fascismo o del neofascismo. E non tutti, ma molti, nel mito di Hitler. Un’area geografica che attraversa tutta la penisola: dal Trentino Alto Adige alla Calabria, dalla Lombardia al Lazio, da Milano a Roma passando per Verona e Vicenza, culle della destra estrema o, come amano definirla i militanti, radicale. Cinque partiti ufficiali (Forza Nuova, Fiamma tricolore, la Destra, Azione Sociale, Fronte sociale nazionale) — sei, se si considera anche il robusto retaggio di An ormai sciolta nel Pdl. Circa duecento tra associazioni, circoli e centri sociali sparsi nel paese; 63 sigle di gruppi ultrà (su 85) dichiaratamente di destra, e cioè il 75 per cento delle tifoserie che, dietro “il culto” della passione calcistica, compiono aggressioni e altre azioni violenze premeditate. Sono solo alcuni dei numeri di questa inchiesta. Sufficienti, comunque, a testimoniare che l’onda nera sta entrando potentemente nella nostra società, facendo proseliti tra i giovanissimi e con rapporti quantomeno ambigui con la destra istituzionale.
Paolo Berizzi con freddezza, curiosità e passione ci accompagna in questo viaggio nell’area nera del nostro paese; un mondo per lo più di ragazzi, intessuto di riti e miti che consideravamo sepolti tra le macerie della Storia; un mondo fluido e magmatico, dai contorni tanto labili quanto inquietanti. Un mondo che, se non lasciasse tracce così marcate nella attualità, sarebbe difficile credere che esista davvero.
 
Paolo Berizzi, 36 anni, è nato a Bergamo ed è laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Milano. È inviato di “la Repubblica”. Scrive di cronaca e politica ed è autore di numerose inchieste: con quella sul lavoro nero e il caporalato nell’edilizia, poi confluita nel volume Morte a 3 euro. Nuovi schiavi nell’Italia del lavoro (Baldini Castoldi Dalai 2008), ha vinto il “Premio Guido Vergani – cronista dell’anno” 2007.

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Pubblicato il 23 Maggio 2009
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