“La città di pace e Agusta, una grande ipocrisia”
Sinistra Critica si chiede come si può conciliare il titolo di città della pace per Samarate con la presenza dello stabilimento che fabbrica anche elicotteri militari
Si può conciliare il titolo di "città della pace" con la presenza di Agusta Westland? La domanda è posta da Sinistra Critica, che all’indomani della celebrazione per l’assegnazione a Samarate del titolo di città sottolinea «l’ipocrisia» della città che ha rimosso i dati della produzione bellica Agusta.
«Non si può rimanere impassibili – scrive SC – e non informare i cittadini quanto alla grave ipocrisia che sottende il percorso che ha portato Samarate a divenire “città” e “città della pace”. Già uno dei motivi fondanti era il fatto che in Samarate c’è il cuore di AgustaWestland (gruppo Finmeccanica), azienda a prevalente produzione bellica. I discorsi delle autorità presenti e dell’amministrazione comunale sabato 16 maggio alla festa per la “città” hanno dato ancora più peso a questo fattore, come il più importante e caratterizzante di Samarate-città».
Il documento parla di «forte indignazione» e «di vergogna», di «dolore per l’elevata produzione bellica» dell’azienda di Cascina Costa. La questione non è certo nuova, già in passato a Samarate ci sono state critiche alla società del gruppo Finmeccanica per la produzione militare, ancora oggi consistente e destinata in buona parte all’esportazione: «La nostra non è una posizione ideologica, ma basata su dati concreti. Solo per considerare l’ultima di una lunga serie di imponenti operazioni belliche, appena lo scorso 13 maggio AgustaWestland ha firmato un accordo con l’esercito italiano per la fornitura di elicotteri “Chinook” (usati prevalentemente nelle spedizioni militari italiane) per una cifra iniziale di 900 milioni di euro; diciamo iniziale perché i costi finali sono sempre sensibilmente superiori a causa degli aggiornamenti tecnologici, che in ambito militare sono costosissimi. Sono denari che ovviamente saranno prelevati dalle tasche dei cittadini italiani con le tasse. Ed è anche di questi giorni la relazione di bilancio 2008 di Finmeccanica la quale sottolinea che il settore prevalentemente bellico di “aerospazio e difesa” assorbe l’81% della produzione di Finmeccanica».
Con queste premesse, netta è la posizione di SC nel criticare Agusta Westland e nel sottolineare «la grande ipocrisia con cui Samarate si fa ‘onore’ di essere città della pace e di appartenere al coordinamento enti locali per la pace con questo imponente ‘scheletro nell’armadio’. «Come si fa a parlare di pace quando nei fatti si supporta la fabbricazione di armi che vengono usate contro altri popoli o, se anche non usate, sono uno spreco di risorse economiche, di intelligenze, di lavoro?» conclude il documento di SC.
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