Primo match pubblico tra candidati, vince l’urbanistica

Oltre 250 persone al confronto pubblico tra i candidati sindaci. Assente il candidato di Pdl-Lega-Udc e della lista Noi per Saronno. Affondo di Tramacere: “M hanno offerto incarichi e assessorati. Ho detto no”

È sull’edificazione che si gioca quasi tutta la campagna elettorale di Saronno. È quello che è emerso mercoledì sera nel confronto pubblico, durato quasi tre ore, tra quattro candidati sindaci: Luciano Porro (Pd, Verdi, Socialisti), Annamaria Nappo (Sinistra Saronnese), Vito Tramacere (Saronno Si-sicura), Angelo Proserpio (Tu@ Saronno, Idv, Saronno Futura). Assenti Annalisa Renoldi (Pd, Lega Nord, Udc) e Dario Lucano (Noi per Saronno). (tutte le news e i candidati nello speciale elezioni)
Oltre 250 persone sono rimaste fino alla fine dell’incontro che si è svolto nell’aula magna della scuola Aldo Moro, organizzato dal Club Don Luigi Sturzo. Inevitabili gli attacchi alla candidata dell’amministrazione uscente, la Renoldi, tutti basati sull’operato del comune e soprattutto sulla mancata approvazione del bilancio consuntivo del 2008.

La presentazione dei candidati
Proprio Tramacere, che con il pubblico ha messo in piedi un vero e proprio show tra rivelazioni e disapprovazioni, non ha mancato di sottolineare la propria missione: «So già che non diventerò sindaco, ma aiutatemi a non far vincere la Renoldi al primo turno. Al secondo turno non riuscirà a essere eletta. Questa coalizione di centrodestra non potrà governare, ci sono troppi interessi. Hanno tentato di comprarmi per non farmi correre, offrendomi assessorati o incarichi prestigiosi, ma non ci sono riusciti. Ecco perché sono qui con questa lista». Anche gli altri candidati, hanno definito le loro linee guida. «Abbiamo steso il programma frequentando con il tempo associazioni, famiglie, mondo imprenditoriale – ha illustrato Porro -. Saronno deve riacquistare una propria identità, una centralità anche del comprensorio. Una grande risorsa per lo sviluppo saranno le aree dimesse e palazzo Visconti, con attenzione al sociale e all’ambiente». «Il nostro è un programma basato sulla laicità delle istituzioni – ha spiegato la Nappo –. Poi vogliamo un regolamento edilizio ecocompatibile che favorisca la salvaguardia del patrimonio pubblico. Anche noi vogliamo fare rete con i comuni della zona e un altro obiettivo è la nascita del registri comunali per il testamento biologico e per le coppie di fatto». Secondo Proserpio, «la città deve essere il baricentro di tutto un territorio e questa regola va applicata a diversi settori, dalla sicurezza all’urbanistica. Nei primi cento giorni possiamo sicuramente dire che faremo due cose: non abbassare la qualità della vita e aiutare chi non ha un tenore di vita dignitoso».
Urbanistica
Ai candidati è poi stata fatta una domanda diretta sulla loro visione urbanistica della città. «Dobbiamo smettere di pensare che ogni pezzo di territorio verde possa essere prima o poi costruito – ha detto Proserpio -. Dobbiamo pensare a come riutilizzare il già costruito, renderlo nuovo, ecologicamente compatibile e funzionale per la città, anche dal punto di vista sociale. E penso soprattutto alla grande risorsa delle aree dismesse». Tramacere ha dichiarato di pensare al grande progetto «dell’interramento della ferrovia che ha spezzato in due la città. Dopo si possono creare grandi aree verdi. Per le aree dismesse il loro riutilizzo non deve assolutamente essere residenziale, ma destinato ad attività come centro anziani e asilo nido, che economicamente possano stare in piedi da sole e rilancino la città. Se residenziale ci deve essere che sia alto anche 60 piani, ma che lasci libero il territorio sottostante». «Dobbiamo pensare anche alla cintura verde che circonda Saronno e che per fortuna esiste ancora – ha concluso Porro -. Pensare all’urbanistica vuol dire programma il futuro della città. Proprio per questo nel destinare le aree dimesse dobbiamo pensare che almeno la metà diventi area verde, oltre a creare piste ciclopedonali sicure che colleghino il centro con la periferia». Per Nappo «Si deve smettere di barattare oneri di urbanizzazione, crea soltanto un circolo vizioso per cui servno nuove strade, nuove auto, nuovo inquinamento. Anche qui creare una rete con altri comuni per la gestione del territorio».
Spazi giovanili
Dopo le polemiche con gli spazi occupati dai giovani del Telos, è giunta proprio dal pubblico la domanda sugli spazi da dedicare alle attività dei giovani. Per Porro «non si sono sapute ascoltare le esigenze dei giovani che vanno responsabilizzati anche dando loro degli spazi da autogestire, per essere indipendenti e per dare loro la possibilità di esprimersi come meglio credono». «Vi sono molti giovani nella mia lista – ha proseguito Proserpio -, quasi tutti esercitano professioni che hanno bisogno di esprimersi, segno di una grande creatività. Lo spazio Anteprima recentemente aperto non è sufficiente». «I giovani sono un punto fondamentale del nostro programma – ha proseguito la Nappo -. Vanno valorizzati e responsabilizzati, soprattutto dando loro delle responsabilità perché sono loro che porteranno avanti la città, dobbiamo dare loro maggiore attenzione». Tramacere invece ha lanciato la provocazione: «Ma fino a che età devono essere considerati giovani? A 40 anni sono ancora in casa. Siamo stati giovani tutti e ho da sette anni porto avanti diverse società sportive. Vanno educati al rispetto, al gioco di squadra, non vanno dati spazi in cui poi non si cosa si farà, ma vanno valorizzate le attività delle associazioni».

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Pubblicato il 14 Maggio 2009
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