Vicenda Zoppo, il PD: “E adesso, niente da dire?”

Riceviamo e pubblichiamo

Non amiamo dire “l’avevamo detto”.
Però dopo l’arresto del sig. Zoppo, non possiamo tacere. In attesa che la magistratura faccia il suo lavoro.

Questa volta è della massima utilità ricordare che fummo i primi e i soli, come PARTITO DEMOCRATICO, a indire una conferenza stampa sul problema della Pro Patria e degli elementi di preoccupazione che la nuova proprietà incuteva.
Che il tema non era solo “STADIO SI’, STADIO NO”, ma quello che l’operazione complessiva lasciava intendere, sia pure implicitamente.

Dobbiamo ricordare come gran parte della maggioranza fosse presa dalla frenesia delle vittorie calcistiche, e pareva non avvedersi dei rischi e delle incongruenze di chi gestiva la nostra squadra cittadina.
Dobbiamo ricordare come molti nella maggioranza fossero preoccupati soltanto di farsi benvolere dai tifosi, o addirittura additassero loro i “cattivi” che non volevano lo stadio, per … Per cosa? Per qualche simpatia, per una preferenza in più?

Costa troppo, alla città, questa brutta tendenza della politica.
Costano anche i traccheggiamenti, i “si potrebbe fare ma non lì, da un’altra parte, o non così ma in altro modo”, senza cercare di capire chi e perché usava i successi della Pro Patria per scopi che non sembravano attinenti a meri traguardi calcistici.

Abbiamo subito l’arroganza e gli aut aut in conferenze stampa di chi oggi deve pensare a difendersi da atti gravissimi che gli vengono addebitati.
Chi amministra non ha esercitato appieno il ruolo principale della politica: quello di pensare, capire e agire nel bene COMPLESSIVO della comunità. Senza utilizzare l’onda emotiva dei tifosi come volano propagandistico.

Facciamo tesoro dell’esperienza, se ne siamo capaci.

PARTITO DEMOCRATICO DI BUSTO ARSIZIO