Angelo Pierobon, lunga esperienza e continuità
Vicesindaco uscente, è attivo da anni nella politica arcisatese. Il programma mette al centro il completamento del lavoro svolto dall'amministrazione Gariboldi
Il centrodestra che ha sostenuto l’amministrazione uscente di Giancarlo Gariboldi candida a
sindaco per i prossimi cinque anni Angelo Pierobon. Quarantasei anni, sposato con due figli, nato e vissuto ad Arcisate, Pierobon ha fondato e guida un’azienda di imballaggi. «Mi occupo di amministrazione locale da quattordici anni: sono stato prima consigliere di minoranza, poi di maggioranza, nell’ultimo mandato vicesindaco e assesore. Ci tenevo a fare un ulteriore passo, anche su stimolo delle altre persone con cui ho lavorato».
Quali scelte sono state fatte nella composizione della lista?
La lista è caratterizzata da un valore alto delle persone: ad esempio Luca Marsico è assessore provinciale, ma che ha accettato di scendere in campo anche nel paese dove vive. Una lista fatta di persone di esperienza, in parte in continuità, in parte facce nuove.
In lista ci sono anche molti consiglieri uscenti
?
Sì, sette di maggioranza e uno di minoranza, cui va aggiunto il sottoscritto.
Quali sono le priorità per i prossimi cinque anni?
Innanzitutto realizzare in tempi brevi le opere già finanziate, le Fornaci, il parcheggio di Brenno, il parco giochi di Dovese, in una logica di continuità con le scelte passate. Vorremmo poi installare un sistema di telecamere e migliorare la sinergia tra le forze di polizia locale e la polizia di Stato, considerato anche che la riduzione dei controlli alla frontiera potrebbe consentire un maggiore impegno sul territorio. Infine, presteremo attenzione a tanti piccoli aspetti, dalle strade al verde, all’arredo urbano
Arcisate è stata interessata dalla ferrovia Malpensa-Varese-Mendrisio. Più che la nuova Arcisate-Stabio, è stato il potenziamento della linea esistente, dalla stazione verso sud, a creare qualche malumore tra la popolazione.
La ferrovia non è piovuta dal cielo, tutti sapevano che la nuova tratta avrebbe insistito sul tracciato storico già esistente. Lo stupore delle altre forze politiche è strumentale: è pura utopia pensare di coprire interamente la trincea. E confermo: è stato fatto tutto il possibile per ridurre l’impatto sull’abitato
Rimaniamo sempre sul capitolo infrastrutture: anche il progetto della tangenziale è contestato da alcuni cittadini e dalle forze d’opposizione. Ma qui la partita è ancora aperta: quali scelte vanno fatte?
Il progetto è già stato discusso, è stato inserito da 25 anni nel Piano Regolatore Generale. Di fronte a questo ci sono solo due posizioni corrette: o si evita di costruirla o la si realizza con il tracciato previsto da tempo. Assurdo ripensare il tracciato come fa la Lista Arancio o chiedere un azzeramento come fa la lista di centrosinistra. Sono posizioni ipocrite e incocludenti. Ci rendiamo conto che sia la ferrovia che la strada provocheranno dei disagi ma non esistono soluzioni perfette: le opposizioni dov’erano in questi anni? Chi amministra ha il dovere di decidere nell’interesse colletivo.
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