Porro: «Situazione acqua potabile da approfondire»
La posizione del candidato del centrosinistra che risponde al comitato genitori della scuola Pizzigoni che aveva chiesto una posizione ai due aspiranti sindaco
A proposito della denuncia del comitato dei genitori, del dirigente scolastico della Scuola Pizzigoni e di un gruppo di pediatri della città sulla qualità dell’acqua potabile
Ho approfondito, per quanto ad oggi possibile con gli scarsi dati a disposizione, il problema sollevato dalla lettera dei genitori, dirigente scolastico e da alcuni pediatri : osservo che esiste un evidente fenomeno di contaminazione localizzato in uno specifico pozzo, e solo in questo, di un particolare solvente inquinante, il tricloroetilene, (trielina) che con tutta probabilità deriva da una sorgente di inquinamento, non necessariamente ancora attiva ma che tuttavia è ancora in grado di rilasciare inquinanti in falda.
Le concentrazioni di solvente riscontrate risultano inoltre superare le concentrazioni soglia di contaminazione ( 1,1 microgrammi /litro per il tricloroetilene e 1,5 per il tetracloroetilene) fissate dal Decreto Legislativo 152/2006 e s.m.i. ; tale decreto (art. 244) impone in tale circostanza quanto segue: “Le Pubbliche amministrazioni che nell’esercizio delle proprie funzioni individuano siti nei quali accertino che i livelli di contaminazione sono superiori ai valori di concentrazione soglia di contaminazione, ne danno comunicazione alla Regione, alla Provincia e al Comune competenti”.
Al fine di fare partire le conseguenti indagini a cura della Provincia: “La Provincia, ricevuta la comunicazione di cui al comma 1, dopo aver svolto le opportune indagini volte ad identificare il responsabile dell’evento di superamento e sentito il Comune, diffida con ordinanza motivata il responsabile della potenziale contaminazione a provvedere ai sensi del presente titolo”.
Anche il buon senso imporrebbe all’Amministrazione Comunale di avviare una seria ricerca, considerando che immediatamente a monte , nel senso della falda, è presente una grande area industriale , attualmente dismessa ma mai indagata dal punto di vista ambientale.
Non sappiamo se gli adempimenti formali sopra citati siano stati esperiti (le segnalazioni del caso) ma certamente il Comune non ha giocato in questa vicenda un ruolo attivo a tutela della salute pubblica, di cui per legge il Sindaco porta la piena responsabilità.
Sono pertanto del tutto d’accordo con la prima delle due richieste formulate dalla lettera : verificare la fonte di inquinamento puntuale della falda.
Condivido anche la seconda richiesta : predisporre la chiusura del pozzo,pur con alcune precisazioni:
questa misura deve intendersi ispirata al principio di precauzione, non di rischio effettivo, in quanto siamo in presenza di valori di potabilità al rubinetto , grazie anche alla diluizione dell’acqua in rete (e quindi vorrei rifuggere da eccessivi allarmismi);
questa misura deve essere compatibile con la continuità dell’erogazione dell’acqua potabile in tutta la città, cosa che appare probabile dato il numero elevato di pozzi attivi.
Ovviamente non si tratterà di chiudere il pozzo ma di metterlo in spurgo in attesa del risanamento e come prima misura di messa in sicurezza della falda.
Tutto ciò premesso mi impegno, comunque vada il ballottaggio, ad approfondire tutta la tematica, acquisendo dagli Enti e dalle Amministrazioni coinvolte, la documentazione tecnica disponibile, richiedendo con forza che si avvii una ricerca mirata alla completa risoluzione del problema.
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