“Quanto è grande l’Inferno di Dante?” La matematica incontra la grande letteratura

Due studentesse dell'indirizzo linguistico del Liceo Crespi fanno "i conti al tasca" al rovente imbuto che ospita le anime dei dannati, sulle orme di un predecessore d'eccezione: Galileo. L'originale ricerca presentata ad uno workshop per i licei organizzato dal Politecnico milanese

Ogni lettore che intraprenda con Dante il viaggio nel fantasmagorico mondo infernale si domanderà prima o poi quanto mai sia grande l’imbuto maledetto. Anche un lettore d’eccezione quale Galileo Galilei si fece la medesima domanda e andò oltre, cioè si mise a fare conti. Così lo scienziato che studiava con tanto rigore razionale le galassie, sedotto da nuove frontiere fantastiche e poetiche, ripercorse, verso dopo verso, l’Inferno dantesco fornendo dettagli matematici e geometrici, calcoli di proporzioni e misure dei gironi dannati, elaborando dati sulle misure di demoni, giganti e dello stesso Lucifero; ne vennero fuori le «Due lezioni all’Accademia fiorentina circa la figura, sito e grandezza dell’Inferno di Dante» tenute nel 1588.
La medesima curiosità intellettuale, a metà tra il gusto della letteratura e la passione per la scienza, è rimbalzata anche nella mente di due studentesse del Liceo Crespi, Federica Tapparo e Arianna Vallerga della 5 O linguistico; hanno così intrapreso una ricerca partendo dalle lezioni di Galileo e dagli studi del Vellutello e del Manetti che commentavano la Commedia ricercando verosimiglianze: essi davano misure in miglia partendo da una indicazione di Dante nel XXXI canto relativa ad una pigna di bronzo conservata in Vaticano (la si può vedere anche oggi). Ma qui la faccenda si fa giallo: la punta della pigna è rotta e nessuno sa in quale epoca si operò il vandalismo. E Dante conosceva la misura della pigna integra o la conosceva già rovinata? Così, sostenute dalla loro prof. di matematica Patrizia Giordano e il tutoraggio dal Politecnico di Milano, le ragazze sono riuscite a ricostruire un modello dell’Inferno e a trovare le dimensioni dell’angelo maledetto, satana.

Il lavoro è stato presentato settimana scorsa al Politecnico di Milano durante un workshop in cui studenti delle scuole superiori, in prevalenza liceo scientifico, proponevano argomenti molto accattivanti: dalla misurazione della temperatura del Sole al calcolo di orbite ipotizzando un sistema al centro del quale ci sia Marte, ai sistemi per il risparmio energetico, i modelli per distribuire equamente il costo dell’energia, tutto a colpi di formule matematiche, grafici, simulazioni computerizzate. Anche Federica e Arianna hanno portato la loro ricerca rigorosamente scientifica, sebbene curiosamente fondata sull’immaginazione poetica.

Già che c’erano hanno calcolato anche l’altezza di Dante: e se tutti ricordano il sommo poeta per il profilo aquilino con cui è stato consegnato alla storia in assenza di ritratti certi, pochi forse se lo immaginano come un piccoletto di non più di… un metro e mezzo! Ma Dante sdegnosamente direbbe che conta solo l’altezza morale!

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Pubblicato il 01 Giugno 2009
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