Bizzarre creature di legno vivono alle Ghiacciaie
Le opere di Donatella Mora raccontano la memoria dell’acqua. Legni levati reali e virtuali
Sono animali fantastici, immaginari teneri, simpatici e a volte mostruosi. Sono le creature di Donatella Mora in mostra alle Ghiacciaie di Cazzago Brabbia per la rassegna del Festival dei Laghi fino al 19 luglio. Figure nate recuperando i legni portati dal fiume Toce e arenati lungo le sponde del Lago Maggiore. L’artista li raccoglie scegliendoli con cura in un progetto nato “un po’ per gioco”.
Grazie a pochi elementi essenziali come un bullone, una vecchia vite o una maniglia di una porta queste strane geometrie di legno prendono forma e vita. Nascono così una figura marina, un rettile preistorico, un animale volante fantastico. La suggestione è di scoprirle nell’oscurità con una torcia. Come in un viaggio nelle viscere della terra, dall’ombra emergono prima i particolari poi la forma nella sua complessità. Il percorso mentale nasce da lontano, dalle montagne da dove arrivano i cocci fino ad arrivare alla fantasia dell’artista capace di trovare senso anche in un pezzo di legno abbandonato.
Grazie a pochi elementi essenziali come un bullone, una vecchia vite o una maniglia di una porta queste strane geometrie di legno prendono forma e vita. Nascono così una figura marina, un rettile preistorico, un animale volante fantastico. La suggestione è di scoprirle nell’oscurità con una torcia. Come in un viaggio nelle viscere della terra, dall’ombra emergono prima i particolari poi la forma nella sua complessità. Il percorso mentale nasce da lontano, dalle montagne da dove arrivano i cocci fino ad arrivare alla fantasia dell’artista capace di trovare senso anche in un pezzo di legno abbandonato.
Nella seconda Ghiaccia, le figure reali diventano virtuali grazie alla bravura di Cristian Bolis, che ha montato un video molto suggestivo giocando con la duplicazione delle figure, i confini delle forme e possibili storie da raccontare.
Ciascuno può raccontare poi la “sua “ di storia perché l’artista dà la possibilità al pubblico di assemblare pezzi di legno ritrovati e inventare la propria situazione.
Il successo è stato strepitoso e dai legni del Toce sono nate tantissime storie uniche e diverse.
Ciascuno può raccontare poi la “sua “ di storia perché l’artista dà la possibilità al pubblico di assemblare pezzi di legno ritrovati e inventare la propria situazione.
Il successo è stato strepitoso e dai legni del Toce sono nate tantissime storie uniche e diverse.
Se l’acqua ha memoria, Donatella è riuscita a catturarla!
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