Da L’Aquila alla Notte Bianca: «Abbiamo ritrovato il senso vivo della città»

Sono stati a Varese per una settimana, hanno silenziosamente girato per la città durante gli eventi della notte bianca. Hanno filmato solidarietà e festa, i bambini e le famiglie, la trasgressione e la cultura. E ora, sono pronti per tornare nelle loro città martoriate a lavorare su queste immagini e farle diventare un video, mentre intorno a loro – è la speranza di tutti – rinasce l’Abruzzo. Ma i tutor dei giovani dell’Accademia dell’immagine dell’Aquila, prima di partire, hanno voluto lasciare due lettere agli organizzatori e alla città: questo il loro testo integrale.

Sono quasi le sei di mattina. In piazza Giovine Italia si spegne l’ultimo concerto jazz e noi siamo li. La notte bianca è finita. L’alba inizia a illuminare Varese, la città non si ferma, animata da professionisti che stanno pulendo le ultime tracce di quella che è stata una festa coinvolgente e perfettamente riuscita. Facciamo un ultimo giro per il centro, contenti e soddisfatti per aver appena concluso un ottimo lavoro e vissuto per intero la manifestazione. Un’ottima conclusione quindi, umana e professionale. Documentare e sintetizzare dodici ore di eventi in atto contemporaneamente per tutta la città non è semplice; grazie all’invito della Consel gli studenti si sono confrontati con un progetto impegnativo in cui mettere a frutto gli insegnamenti maturati all’accademia.
Diego La Chioma

La notte bianca di Varese, grazie a Consel, ha regalato ai nostri allievi qualcosa di più di un esercizio didattico professionale. Oltre alla raccolta fondi ed alla solidarietà per l’Accademia dell’Immagine ha fatto rivivere, anche se solo per una notte, a noi tutti; quello che la città dell’Aquila ha perso drammaticamente e per il quale stiamo lavorando: il senso vivo della città.
Grazie Varese.
Marco Incagnoli.