Confortola: “Ciao Riccardo, eri il nostro modello”
Lo scalatore valtellinese ricorda il suo legame con il leggendario "Ragno". «Fui onorato dei suoi complimenti»
«Non potrò mai dimenticare nonno Riccardo. Resterà sempre nel mio cuore». Sono poche e semplici le parole che Marco Confortola, 38 anni, guida alpina e alpinista estremo di Valfurva, dedica alla memoria del grande amico Riccardo Cassin, il leggendario alpinista di Lecco morto all’età di 100 anni.
«Riccardo ha scritto la storia dell’alpinismo mondiale – prosegue Confortola, protagonista della tragica spedizione che nell’agosto 2008 costò la vita a undici persone sul K2 e che a lui valse l’amputazione di tutte le dita dei piedi – e i suoi enormi meriti non possono essere messi in discussione. Per tutti noi alpinisti il suo percorso rappresenta un esempio e un modello da non dimenticare».
Confortola era legato a Cassin da lunga amicizia e la stima verso il grande alpinista dei Ragni di Lecco era ricambiata: «Tempo fa Riccardo aveva detto che io rappresento il futuro dell’alpinismo – spiega lo scalatore e sciatore valtellinese – La cosa mi fece estremamente onore e mi sentii lusingato di ricevere un tale complimento da quello che io ritengo uno dei piu’ grandi maestri dei nostri tempi”.
I due si sono visti per l’ultima volta circa un mese fa: «Ricordo che Riccardo mi ha riconosciuto e mi ha sorriso – conclude Confortola -. Aveva un bel sorriso. Non lo dimenticherò».
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