Il cinema nel futuro di MalpensaFiere?

Il Piano di comunicazione redatto dal Comune prevede fra l'altro il riutilizzo della struttura fieristica per lo sviluppo dell'industria cinematografica. Una "casa della fiction" che produrrebbe anche uno sceneggiato su Enrico Dell'Acqua

Da MalpensaFiere a MalpensaStudios, dalle esposizioni al cinema. Sarebbe questo il futuro dei padiglioni di via XI Settembre a Busto Arsizio negli intendimenti del Comune: almeno è quanto emerge da una lettura del Piano di comunicazione redatto a Palazzo Gilardoni, un documento che guarda avanti dando un nuovo spessore anche ai settori più innovativi come quelli su web. Il Comune pensa, fra le molte iniziative in programma, di fare di MalpensaFiere, struttura legata alla Camera di Commercio e della quale è uno dei partner, una sorta di Cinecittà bustocca. Fin qui la struttura fieristica è stata apprezzata per gli spazi e la qualità delle esposizioni, spesso salutate dal pubblico delle grandi occasioni, ma in qualche modo risulta ancora sottoutilizzata rispetto al potenziale teorico, per la difficoltà obiettiva di farne un uso continuativo durante l’anno, come riconosciuto da quanti ne hanno avuto in questi anni la responsabilità.

Questa nuova proposta che viene dal Comune, e dovrà eventualmente essere vagliata e soppesata con attenzione, non dipendendo certo dalla sola volontà di Palazzo Gilardoni, non è stata ancora presentata in consiglio comunale o in commissione. L’obiettivo principale del piano della comunicazione per il 2009/2010 è di "integrare tutte le attività di comunicazione dell’Amministrazione attraverso la definizione di una comune strategia che sia in grado di garantire la coerenza degli obiettivi di comunicazione". Vi si ricorda tra l’altro l’"area vasta" la cui leadership è riconosciuta ufficialmente alla città di Busto Arsizio – nonostante la nota difficoltà di coordinarsi persino con i vicini più immediatiLa leadership va costruita insomma, e richiederebbe progetti all’altezza: come quello di una MalpensaFiere-Cinecittà. 
Tra gli “asset di sviluppo” citati nel piano comunale spunta alla voce “cultura” quello, citando testualmente errori inclusi, di un "riutilizzo di MalepensaFiere in un’ottica di sviluppo di studi cinematografici, portando il BAFF a diventare il primo festival dell’italianeità cinematografica in Italia  attraverso finanziamenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali". Traduzione: tutti dal ministro Bondi e speriamo in bene.
Senza dimenticare i ruoli affidati alla BA Film Commission e alla scuola di cinema Michelangelo Antonioni, per la quale l’assessore Fantinati, praticamente all’oscuro della "prevista" destinazione di MalpensaFiere, conferma viceversa che si sta pensando a una collocazione a Villa Calcaterra di Sacconago, abbandonata da anni e in cui sono in corso lunghi restauri, si prospettano anche interessanti possibili alleanze con produttori – se ne cita esplicitamente almeno uno nel testo. Si legge inoltre di produzione di fiction televisive per Rai e Mediaset, fra cui una sulla figura dell’imprenditore Enrico Dell’Acqua, mito fondante dell’industria bustocca e apostolo viaggiante dell’export made in B.A..

"E’ necessario  che il modello bustocco divenga un esempio per le altre regioni e città italiane" si legge al punto 2.2, parlando di un “modello da esportare”. In questo quadro, Il posizionamento del Sindaco sarà quello di "portavoce mediatico della città" e di "rappresentate in Italia del modello bustocco”.
Il piano si sofferma però su aspetti diciamo così psicologici. “Per azioni a breve termine si intende quelle azioni che danno un risultato immediato. Dobbiamo, infatti, considerare che il cittadino medio non ha una memoria storica, per questo motivo è fondamentale che nell’arco dei 4 futuri anni vengano sviluppate e comunicate azioni che possono essere verificate immediatamente day by day. Un esempio di azione a breve termine potrebbe essere la manutenzione delle strade, asfaltare, coprire eventuali buche… E’ importante che azioni come queste vengano comunicate con forte enfasi”. Il resto saranno le azioni strategiche a lunga gittata, sul futuro della città, pure da pubblicizzare. Unificazione del budget, la figura di un portavoce e di un ufficio di gabinetto ad hoc, con l’affiancamento di due consulenti (per comunicazione e marketing) al capo ufficio stampa completeranno il quadro per una comunicazione a trecentosessanta gradi, da Internet con l’ipotesi di un blog del sindaco e di una sorta di “telegiornale web” alla free press per tutti, dai manifesti ai volantini, con tanto di eventi, convegni e “think tank” con “cervelli eccellenti bustocchi”.

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Pubblicato il 04 Agosto 2009
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