Riforma sanitaria: l’ultimatum di Obama al congresso
La riforma sanitaria va fatta e va chiusa entro quest’anno”, è l’ultimatum del presidente statunitense Barack Obama lanciato durante il suo discorso al Congresso, "Non perderò più il mio tempo"
“La riforma sanitaria va fatta e va chiusa entro quest’anno”, è l’ultimatum del presidente statunitense Barack Obama lanciato durante il suo discorso al Congresso.
"L’America è l’unica democrazia avanzata, è l’unica nazione ricca, che si trova in condizioni così penose. Dove le assicurazioni ti possono revocare ogni assistenza col pretesto di una malattia pre-esistente; o perché hai perso il lavoro". "Dobbiamo offrire un’assistenza sanitaria alla portata dei 46 milioni di americani che non ce l’hanno. Nessuno dovrebbe finire in bancarotta solo perché si è ammalato. Siamo a un punto di rottura, il tempo dei giochi politici è finito".
Ora, dopo un’estate in cui il dibattito è proseguito a briglia sciolta, il presidente sferza la situazione: "Non perderò più il mio tempo", minaccia: è un ultimatum contro chi vuole solo sabotare la riforma.
Il partito repubblicano è convinto che sulla sanità potrà affondare questo presidente, come fece con Bill Clinton nel 1993. Questa legge è decisiva: se Obama non la porta a casa entro l’anno, tutta l’agenda delle riforme è a rischio. Ma se sui repubblicani non ci sono più illusioni, le aperture al dialogo di Obama in realtà hanno altri obiettivi. Vuole ricompattare il suo partito democratico, divaricato tra l’ala progressista che vuole una riforma audace, e i moderati che temono un’ulteriore esplosione di spesa pubblica. Soprattutto Obama si rivolge alla nazione, per spazzare via miti e leggende sul "socialismo sanitario" che hanno seminato l’ansia.
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