Domenica di festa per i “camici bianchi”

Si svolgerà il 18 ottobre la Giornata del Medico in occasione della festività di San Luca

Domenica 18 ottobre, in occasione della festività di San Luca, patrono dei camici bianchi, anche a Varese si celebrerà la Giornata del Medico, appuntamento annuale di festa e di memoria per tutta la categoria. «Un momento in cui tutti i medici si ritrovano, uniti nella condivisione dei principali valori della loro professione – dichiara il dottor Roberto Stella, Presidente dell’Ordine dei Medici di Varese -. Ma è anche un’opportunità per ribadire i rapporti di collaborazione tra il nostro Ordine e l’Università dell’Insubria».
 
Un’occasione che offre un ricco calendario di iniziative, a partire dalla Festa del Laureato in Medicina e Chirurgia in programma presso l’Aula Magna dell’Università dell’Insubria, che si aprirà alle ore 9, con i saluti del Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, professor Francesco Pasquali, e del Presidente dell’Ordine dei Medici di Varese, dottor Roberto Stella. Dopo due relazioni scientifiche del professor Aldo Bono e del professor Simone Vender.
 
Seguirà poi la Lettura del Giuramento di Ippocrate da parte del vincitore del “Premio Giovanni Ragnotti” e quindi il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia e il Presidente dell’Ordine dei Medici consegneranno la pergamena ai neo laureati e la medaglia ai medici con 50 anni di laurea. Questa prima parte della giornata terminerà con l’inno “Gaudeamus Igitur” interpretato dal Coro dell’Università.
 
La celebrazione della Giornata del medico si trasferirà a Duno, dove sorge il Tempio votivo dei medici d’Italia, presso cui don Luca Violoni celebrerà una messa a suffragio di tutti i medici defunti. Il Tempio voluto in Duno da don Carlo Cambiano per 40 anni vicario spirituale, fu consacrato il 25 agosto del 1938 da Alessandro Macchi, vescovo di Como. Era stato costruito sulle linee architettoniche disegnate dall’architetto Cesare Paleni di Bergamo ed impreziosito prima dal grande portale bronzeo e da mosaici e dipinti in gran parte opera di medici artisti, poi da una statua di San Luca che Pio X aveva donato a don Luigi Guanella. Sui marmi che ricoprono ormai pressoché totalmente le pareti del tempio, ben presto si iniziarono a scolpire i nomi di tanti medici che erano morti e si erano sacrificati. Dapprima quelli caduti per la patria, poi la serie si allungò nel tempo ed il marmo prese ad accogliere anche i nomi dei sanitari morti nell’esercizio della loro professione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Ottobre 2009
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