Terzo Settore a convegno

Sabato 24 ottobre al De Filippi l'appuntamento per discutere di "nuovi stili di vita per uscire dalla crisi"

Il Forum Provinciale del Terzo Settore di Varese, unitamente ai Forum Territoriali di Busto Arsizio e di Gallarate, alla Provincia di Varese ed al Cesvov, promuove il convegno “Nuovi stili di vita per uscire dalla crisi e costruire una società migliore. Terzo settore e istituzioni a confronto”. L’appuntamento si svolgerà sabato 24 Ottobre 2009, dalle ore 9,00, alla Sala Montini, Centro Congressi De Filippi, via Brambilla 15, Varese.

L’intento del convegno è quello di offrire un’opportunità d’incontro e di confronto tra le principali istituzioni del nostro territorio ed i soggetti del variegato mondo del Terzo Settore. La riflessione introduttiva del Prof. Mauro Magatti, Preside della Facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica, indirizzerà il confronto sul possibile contributo che il Terzo Settore può dare per uscire dalla crisi sviluppando non solo la quantità dei servizi erogati – spesso gratuitamente – , ma le modalità e la cultura che stanno alla base dell’agire del volontariato, dell’associazionismo, della cooperazione sociale.

La riflessione sui nuovi stili di vita generati anche con l’apporto delle esperienze vissute e proposte quotidianamente dalla moltitudine di soggetti sociali del Terzo Settore, presenti nella nostra provincia, prende avvio dalla situazione che stiamo vivendo, dal non sapere quando ed in che modo usciremo da questa crisi. Tutti speriamo che avvenga al più presto possibile. Resta comunque ormai evidente che essa ci ha cambiati e che ci obbliga a ripensare anche le finalità e modalità della nostra azione nel sociale.

In un recente convegno svoltosi a Milano presso l’Università cattolica, il sociologo Mauro Magatti, ha paragonato la situazione sociale e d economica che stiamo vivendo, a quella di una persona che ha subito un infarto: La nostra società ha subito un infarto. Può optare tra tre vie di uscita: far finta di niente e continuare come prima; deprimersi e auto distruggersi; acquisire la consapevolezza che non si può continuare come prima, o meglio, che non siamo più quelli di prima.

«Lavorando su questa terza indicazione – scrivono gli organizzatori – come ci muoviamo? Cosa rappresentiamo? Che potenziale possiamo sviluppare per cambiare e migliorare gli stili di vita e la qualità sociale ed economica del paese?»

Il Professor Mauro Magatti, che tra l’altro ha pubblicato recentemente un libro molto stimolante, indicò in quell’occasione, come strada d’uscita non solo dalla crisi ma da un modo di vivere e di concepire la vita, il riconoscimento e il recupero di due dimensioni negate dal sistema che ha generato la crisi culturale ed economica attuale: quella relazionale e quella del senso.

Dopo l’ubriacatura di una concezione individualistica della libertà e dell’accessibilità illimitata a tutto e per ognuno, “E’ ora di capire che ognuno di noi è troppo dipendente dagli altri per poter avere accesso alla felicità in modo individualistico e senza porsi domande su significato e senso di quello che sta facendo”

L’associazionismo, il volontariato, la cooperazione sociale chiamano a misurare se stessi e le istituzioni territoriali di fronte a queste sollecitazioni.

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Pubblicato il 22 Ottobre 2009

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