Openjobmetis, un’altra settimana per abbonarsi. E dal palazzetto sparirà la “gabbia”
A margine della serata dedicata ai tifosi, parla Luis Scola: «Felici per i numeri degli abbonamenti, parterre riempito al 70%, togliamo le barriere in galleria Sud. Quel titolo di giornale non mi rappresenta»
La carne al fuoco, in casa Pallacanestro Varese, ha le dimensioni di un asado argentino alla vigilia dell’esordio in campionato. Dopo la presentazione della squadra agli sponsor e alla conferenza stampa di Herman Mandole, è toccato ai tifosi vivere il proprio momento speciale accanto a Nico Mannion e agli altri giocatori, intervenuti al Caffé Broletto per una serata dedicata a foto, autografi e strette di mano.
Un appuntamento che la pioggia non ha rovinato: in tanti hanno sfidato il meteo per sostenere la squadra, ormai in modalità “partenza per Brescia”. A margine però, Luis Scola ha deciso di parlare alla stampa per fare il punto su numerose aree della società che non erano state toccate nell’incontro di Palazzo Estense.
ABBONATI OLTRE QUOTA 2.400. E C’È ANCORA TEMPO – Scola ha parlato insieme al suo assistente, Federico Bellotto, e a Luca Maffioli, responsabile della biglietteria. «Siamo contenti perché abbiamo incrementato i numeri rispetto all’anno scorso anche con un buon numero di nuovi tifosi. I dati crescono sia in tribuna sia in parterre che ora è occupato al 70%. Sarà quindi possibile abbonarsi online anche la prossima settimana; martedì anche di persona al palazzetto. Tra i posti già venduti ci sono i “divanetti” inseriti in pacchetti aziendali mentre la novità è la possibilità di abbonarsi alle “bench seat”, i 10 posti situati accanto alle panchine delle due squadre. Un esperimento voluto da Legabasket che – spiega Scola – è stato «molto apprezzato e non ha causato inconvenienti».
COME CAMBIA IL PALAZZETTO – I lavori in corso per gli skybox e gli altri nuovi spazi proseguono: non saranno pronti ma non fruibili per la prima partita (di mezzo ci sono le finiture, l’arredamento e l’agibilità da ottenere) ma per la seconda in casa dovrebbero iniziare a ospitare gli investitori-tifosi. Cinque su sette sono già venduti (il primo al manager di Westminster Group, uno dei nuovi sponsor) ma è presumibile che saranno firmati anche gli altri due contratti. Ogni skybox prevede nove posti (uno solo ne ha sei) con la possibilità sia di vedere la partita sia di una zona dedicata all’ospitalità.
Ma sul palasport ci sono altre novità. Anzitutto la famigerata “gabbia” per i tifosi ospiti ha i giorni contati. «Sia il club, sia la questura sia il Comune hanno tutti la stessa idea, ovvero di togliere quelle recinzioni – racconta Scola – Quando alle tifoserie ospiti sarà concesso di venire in trasferta, avranno comunque quello spazio in caso di gruppi organizzati; se invece gli spettatori saranno pochi potranno sedersi insieme ai nostri tifosi. Se poi non sarà permesso agli ospiti di venire a Varese, i posti verranno messi a disposizione e venduti regolarmente».
SERIE B A MASNAGO – Un altro esperimento che durerà almeno fino a Natale è il ritorno della squadra di Serie B al palasport. «Vogliamo dare questo palcoscenico anche ai Roosters, e allo stesso tempo permettere a tifosi e ragazzi delle giovanili di assistere alle gare di Serie B. Non è una scelta business ma intendiamo creare valore anche attorno a queste partite: a dicembre poi faremo le nostre valutazioni».
PARCHEGGI ED EXPERIENCE – Il club si sta muovendo anche su altri aspetti che riguardano il pubblico. La gestione dei parcheggi (ma si attende il via libera del comune) sarà affidata a una società specializzata per ottimizzare gli spazi disponibili. Intanto cresce l’offerta legata alle cosiddette “Experience”, ovvero a tutti i modi di vivere il giorno della partita al di fuori dei 40′ di gioco. Ai pacchetti già presenti (biglietti per il riscaldamento delle squadre, per il post gara, per i compleanni) si aggiungono quelli dedicati alle aziende, anche al di fuori del “gameday”. Altre modalità per portare gente al palazzetto, farla affezionare e incamerare ricavi, in attesa che siano pronti il ristorante e il museo. Inoltre è allo studio anche l’ingresso in una comunità energetica (quella “delle Ville Ponti”) di cui si occuperà il VSE, la società creata sia per partecipare alle quote del club sia per curare tutto ciò che non riguarda l’area sportiva.
“QUEL TITOLO NON MI RAPPRESENTA” – Luis Scola infine – interpellato sulla questione – ha risposto all’attacco portatogli dal quotidiano “La Prealpina” (QUI l’accaduto). «Quel titolo secondo me non riflette la realtà, non mi rivedo in quella definizione e non credo che la mia gestione sia quella descritta. Il primo anno, anzi, la critica era “non si sa chi comanda” e ora sono accusato del contrario. Comunque ognuno può pensarla come vuole e valutare quello che facciamo: è giusto avere delle opinioni ma in questo caso non mi sembra rispecchino la realtà».
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