Mandole: “Con la palla in mano dovremo mettere paura a Brescia”
Domenica 29 la Openjobmetis esordisce in campionato sul parquet della Germani. Il coach: «Lavoro duro a rimbalzo per correre in attacco». E sul precampionato spiega: «Ho fiducia: torna Mannion e abbiamo un Librizzi in più»
Domenica si incomincia: la trasferta di Brescia (squadre in campo alle 18: torna il liveblog di VareseNews, #direttaVN) segna l’avvio del campionato 2024-25 per la Openjobmetis. La terza costruita dal gruppo di lavoro guidato da Luis Scola, la prima affidata a Herman Mandole dopo due anni di apprendistato alle spalle prima di Matt Brase e poi di Tom Bialaszewski.
Di fronte a Mandole, sulla panchina opposta, un altro esordiente da head coach in Legabasket, Peppe Poeta, in quello che sarà un primo scontro di assoluta novità. «Non è la prima volta che esordisco con il ruolo di capo allenatore: l’ho fatto in Giappone e da c.t. dell’Argentina ma non ancora in Italia, in una delle Leghe più quotate d’Europa. Io però sono sempre la stessa persona: sarà una partita sì speciale ma che andrà affrontata sotto la giusta luce. Vogliamo vincerla ma l’obiettivo va oltre, all’intera stagione».
FIDUCIA NELLA SQUADRA – Mandole non è negativo rispetto al precampionato che, pure, ha visto la Openjobmetis perdere in cinque occasioni su sei. «Secondo me è stato un buon percorso e voglio essere positivo anche perché abbiamo giocato senza Mannion che è il faro della squadra. Intanto però è stato re-inserito in gruppo Librizzi e con Matteo di fatto ci ritroviamo con un giocatore in più. Abbiamo disputato prove buone e altre meno buone ma la lettura che abbiamo svolto al termine di ognuna è stata relativa allo sviluppo della squadra».
BRESCIA ALL’ORIZZONTE – L’esordio sarà sul campo di un’avversaria molto quotata nei ranking estivi: «Da quando lavoro in Italia, la Germani è una squadra forte e che punta in alto, con un budget importante per i giocatori. Noi ci andiamo con la fiducia di poter competere: possiamo vincere, possiamo perdere ma dobbiamo uscire dal campo dopo aver dato tutto, questa è la cosa che conta di più».
Il piano-partita è già scritto, almeno per le linee guida: «Proveranno a essere aggressivi a rimbalzo offensivo: noi quindi dovremo lavorare a fondo a rimbalzo sotto il nostro canestro per poi correre in attacco. Da quel lato del campo dovremo evitare il più possibile la difesa schierata: vogliamo prendere tiri ben costruiti e rapidi, mettere loro paura quando avremo la palla in mano». Il totem Miro Bilan è uno degli uomini più pericolosi: «Akobundu e Fall dovranno limitare il più possibile i falli e, soprattutto Kao, dovrà imporre il suo stile nel confronto tra pivot. Perché è vero che Bilan è grosso e molto forte, ma è anche molto più lento del nostro centro». Tra gli avversari, anche un vecchio amico: «Con Giancarlo Ferrero ho lavorato a lungo due anni fa: gli voglio molto bene. Domenica giustamente giocherà per vincere ma ciò non cambierà nulla per l’amore reciproco che c’è tra lui, Varese e i nostri tifosi».
DIFESA “REAL” – Nelle scorse occasioni, il coach argentino ha spiegato di voler dare una maggiore impronta difensiva alla Openjobmetis rispetto agli anni scorsi. Una modalità che però, nelle amichevoli, non si è ancora vista. «Abbiamo avuto prove cattive, con Cremona, Trento e Reggio Emilia, ma anche buone come nelle due partite di Minorca. Io penso che potremo ripetere quanto fatto anche con il Real Madrid e se non lo faremo a Brescia lavoreremo per riuscirci la domenica successiva. Ovviamente dovremo essere più solidi anche a rimbalzo e anche con gli esterni per poter sviluppare il nostro basket».
Mandole con la stella della nazionale argentina e del Real, Facundo CampazzoIL CALORE DELLA GENTE – A Brescia la squadra sarà accompagnata da tanti sostenitori, tra il trust, gli ultras e molti che viaggeranno in modo individuale. «Mi spiace che, per via dei lavori al palazzetto, non abbiamo potuto giocare in casa almeno un’amichevole ma sarà bello il fatto che i nuovi giocatori possano avvertire il calore della gente di Varese su un campo in trasferta. Ai ragazzi ho detto che noi possiamo contagiare il pubblico: se giochiamo con il cuore, dando tutto, il popolo di Varese lo capisce e sarà orgoglioso di noi al di là dei risultati. Poi, certo, quando siamo a Masnago cambia tutto e sarebbe stato più bello esordire in casa: lo misuro con l’entusiasmo che ha il mio bambino quando viene al palazzetto».
La società ha comunicato di aver staccato oltre 2.400 abbonamenti: «La responsabilità, quando alleni Varese, c’è sempre ma sentirei una pressione maggiore se avessimo fatto poche tessere. Invece così significa che in tanti credono in noi e spero siano ancora di più con il passare del tempo».
PLAYOFF E OBIETTIVI – I proclami del gm Max Horowitz, che a Palazzo Estense ha parlato apertamente di poter arrivare ai playoff, non sono passati inosservati. «Tutte le opinioni sono valide e io sarei ben felice ad arrivare ai playoff. Il primo obiettivo però è quello di essere una squadra aggressiva in difesa, abile in attacco, capace di coinvolgere il pubblico e di arrivare sana a febbraio quando l’orizzonte sarà meno lungo e capiremo a che punto del cammino saremo. Vogliamo anzitutto arrivare a 12 vittorie il più presto possibile (la quota salvezza ndr) e poi vedere cosa si potrà fare».
Pallacanestro Varese più solida e senza paura della parola “playoff”
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