Copac reagisce alla crisi: “una scelta di vita”

La Cooperativa popolare alternativa del consumatore, da trent'anni al servizio degli iscritti, ha cambiato dirigenza e ribadisce la sua missione a fronte del momento difficile per tutte le piccole realtà

Riceviamo e pubblichiamo

In relazione all’articolo apparso lo scorso mese sul vostro quotidiano on-line, in qualità di membri del nuovo CdA di Copac, ci sembra doveroso fare una smentita ufficiale sulla chiusura di Copac e alcune precisazioni quanto mai essenziali per capire quanto avvenuto.

La Copac (Cooperativa Popolare Alternativa del Consumatore) nasce a fine anni ’70 in seno alla Cisl, per favorire l’acquisto di prodotti calmierati per i lavoratori iscritti.
Allora la concorrenza era con i negozi tradizionali. Quando nel mercato si diffondono i grandi supermercati la Copac si trasforma grazie alla sensibilità e alla spinta di molti soci, in una cooperativa di prodotti biologici e si stacca definitivamente da Cisl.
Dalla sede che la Cisl mise a disposizione si passò a via Oldofredi per poi arrivare alle sede odierna di via Brunico al 22. Dal volontariato si passò ad avere delle persone fisse nel punto vendita che garantivano una apertura oraria più estesa e che permettevano di svolgere alla cooperativa, una ricerca territoriale di prodotti tipici, selezionati e di provenienza biologica e biodinamica per soddisfare le richieste dei soci iscritti.
La Copac divenne così una realtà pressochè unica e d’avanguardia nel territorio varesino il cui oggetto sociale era garantire qualità e genuinità dei prodotti, con il vantaggio di prezzi competitivi, all’interno di un processo di crescita della consapevolezza alimentare dell’intero gruppo.

Ma veniamo all’oggi.
La Copac sta risentendo della congiuntura economica che fa pagare alle realtà più piccole il prezzo della crisi.
In Italia molte realtà di questo tipo hanno già chiuso.
Le cause sono tante: la catena che interviene tra i produttori e i consumatori, la distribuzione, strangola le risorse di una piccola cooperativa; gli adempimenti previsti dalla legge sulla sicurezza devono essere rispettati e applicati ma costano; le spese di gestione sottraggono risorse alla liquidità che poi manca per affrontare il rinnovamento e il mantenimento del personale. Insomma tanti aspetti che non nascondiamo possano intimorire.
Tutto ciò ha indotto il CdA (Consiglio di Amministrazione) uscente ad indire una assemblea straordinaria dei soci per denunciare i problemi, ipotizzare la chiusura della Cooperativa o considerare un avvicendamento del consiglio stesso; assemblea della cui convocazione venne informato il vostro giornale.
Durante l’assemblea, alle dichiarazioni preoccupate del CdA che giungevano ad ipotizzare addirittura la chiusura della cooperativa c’è stata una corale alzata di scudi dei presenti e come direbbe il Pres. Napolitano, con “uno scatto di orgoglio” si sono candidati alcuni soci pronti a sostituire le cariche e raccogliere dei fondi per consentire nell’immediato una ripresa.
In sostanza, ciò significa che non c’è alcuna intenzione da parte dei soci di liquidare la Cooperativa.
La Copac è una realtà culturale che una città come Varese dovrebbe valorizzare, il cui scopo è quello di promuove un modo di alimentarsi sano nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo.

Ricordiamoci che oggi viviamo in un periodo di sbandamento di valori, di insofferenza, di diffidenza, di precarietà che non aiuta a sviluppare sentimenti sociali. La Copac ha rappresentato e rappresenta per molti di noi una realtà collettiva dove l’alimentarsi non è solo acquistare e poi tornare a casa ma è condividere un progetto, un tipo di società, una scelta di vita.
E’ nostra intenzione recuperare chi si è perso per strada, chi comincia ora il suo cammino, chi non ha mai mollato, e affrontare insieme le difficoltà per sentirsi un gruppo e identificarsi in quel progetto.

Un grazie a tutti coloro che si stanno già impegnando concretamente e a coloro che vorranno farlo. Non sempre ciò che è impegnativo è impossibile e partecipare ci fa sentire più vivi.

Varese, 24 Dicembre 2009
Il CdA di COPAC

P.S. :Riteniamo utile, in questo contesto, anche comunicare che la ns. Cooperativa è situata in Via Brunico 22 a Varese
Per chi ancora non la conoscesse qualche indicazione:
prendendo dalla rotonda di Biumo Inferiore la strada per andare a S.Fermo; appena dopo il ponte della ferrovia, s’imbocca la seconda stradina sulla destra, appunto via Brunico, dopo 200 metri circa si svolta a destra appena la via allarga al numero 22 e si giunge al comodo parcheggio interno antistante la Cooperativa. Un cartello indicatore è posto sulla Via Brunico all’altezza della deviazione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Dicembre 2009
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