Investì 15 persone, morì Alessia. Il pm: “Toglietegli la patente”
La richiesta: 4 anni e 6 mesi per omicidio colposo, e 4 anni senza guidare. Il gip Fazio rinvia la sentenza: vuole acquisire nuova documentazione medica

Arnone, com’è noto, prendeva dei farmaci per l’epilessia e in particolare il Tegretol, due dosi al giorno, di 200 grammi circa. Circa 15 giorni, prima dell’incidente, il medico di base, gli raddoppiò la dose. Non fu un caso. Un mese prima della tragedia, l’uomo ebbe una avvisaglia che qualcosa non andava. All’alba, mentre andava al lavoro, ebbe un momenti di assenza e a Induno Olona distrusse l’edicola di fronte alla chiesa lungo la strada provinciale. Nessuno gli revocò la patente, prendeva farmaci, anzi li aveva addirittura raddoppiati, ma alla visita per il rinnovo, firmò un documento, una autocertificazione, che sostanzialmente lo abilitò a guidare.
Lo schianto uccise una ragazzina di 14 anni, Alessia Apollonia; un giovane di 16 anni, Anacleto P., rimase gravemente ferito e sconta tuttora una invalidità permanente. Al processo penale sono 11 le parti civili, ma saranno almeno una quarantina al processo civile per il risarcimento. L’imputato è accusato di omicidio colposo e lesioni, ha messo a disposizione delle parti 1 milione e 730mila euro, in pratica il massimale dell’assicurazione, soldi che forse non basteranno mai.
La difesa ha chiesto di valutare una eventuale incapacità di intendere e di volere al momento dell’incidente. Come si diceva, il gip, Giuseppe Fazio, ha stabilito che occorre visionare ancora le documentazioni mediche: era stato medicato due volte in ospedale, prima della tragedia. Il giudice si è riservato la facoltà di disporre una consulenza. Il pm Tiziano Masini ha chiesto 4 anni e 6 mesi di carcere, e la sospensione della patente per 4 anni. In sostanza il massimo consentito dal codice della strada e il massimo della pena, in abbreviato, per un omicidio colposo senza aggravanti.
La difesa ha chiesto di valutare una eventuale incapacità di intendere e di volere al momento dell’incidente. Come si diceva, il gip, Giuseppe Fazio, ha stabilito che occorre visionare ancora le documentazioni mediche: era stato medicato due volte in ospedale, prima della tragedia. Il giudice si è riservato la facoltà di disporre una consulenza. Il pm Tiziano Masini ha chiesto 4 anni e 6 mesi di carcere, e la sospensione della patente per 4 anni. In sostanza il massimo consentito dal codice della strada e il massimo della pena, in abbreviato, per un omicidio colposo senza aggravanti.
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