Tangenti per l’ex-Maino, inizia il processo a Caianiello

Si è aperto questa mattina (merrcoledì) il processo per concussione nel quale sono imputati il presidente di Amsc Gioacchino (detto Nino) Caianiello e l’architetto Piermichele Miano con l’accusa di aver richiesto e ottenuto una tangente da 400 mila euro dall’imprenditore edile Leonida Paggiaro per velocizzare la costruzione di un supermercato nell’area ex-Maino a Gallarate. I due non erano presenti in aula mentre era presente l’imprenditore Paggiaro.

La prima udienza presieduta dal giudice Toni Adet Novik si può definire interlocutoria: la difesa ha presentato le proprie eccezioni, entrambi respinte, riguardo alla richiesta di costituzione di parte civile da parte di colui che accusa Caianiello e Miano, Leonida Paggiaro e riguardo all’imputazione che, secondo i legali non sarebbe concussione ma corruzione in quanto Gioacchino Caianiello non sarebbe un pubblico ufficiale. Entrambe le eccezioni sono state respinte.

L’udienza odierna ha anche visto l’ammissione delle prove e dei testi sia della difesa che dell’accusa. Il giudice Novik, a riguardo, si è riservato di decidere dopo un’esame accurato vista anche l’opposizione da parte dell’avvocato Talamona riguardo all’ammissione dei testi della parte civile. La data della prossima udienza verrà comunicata alle parti quando verrà presa una decisione sull’ammissione delle prove. Nino Caianiello, intanto, tornerà in tribunale per l’udienza preliminare che deciderà il rivio a giudizio per l’accusa di peculato. Caianiello è accusato dalla procura di Busto Arsizio per aver utilizzato indebitamente il telefono cellulare dell’azienda municipalizzata di cui è presidente.