Gioeubia “da crisi”: Comunità Giovanile brucia… la banca
Ad ardere sulla pira al posto della classica "vecchia" sarà una simbolica rappresentazione del capitalismo più speculativo, della finanza che prende ma non dà mentre chi produce soffre per carenza di fondi
C’è Gioeubia (o Giöbia che scriver si voglia) e Gioeubia. Quella di Comunità Giovanile sarà dedicata alle banche e alla grande finanza, ufficialmente, e un po’ semplicisticamente, identificate come i "cattivi" responsabili numero uno della crisi globale. La Gioëubia di Comunità Giovanile, come ogni anno, non sarà la solita vecchia grazie al quale “sacrificio” i nostri avi desideravano scacciare via l’inverno. Ad ardere sulla pira "sarà una rappresentazione sarcastica ed ironica di uno dei peggiori mali che affligge la società (o che per lo meno tende a non aiutarla)", così Comunita Giovanile. L’esposizione della Gioëubia è prevista oggi, giovedì 28 gennaio, in P.zza Santa Maria nel pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00.
Dalle ore 20.00, presso la sede di Vicolo Carpi 5 a Busto Arsizio, l’associazione rinnoverà poi la tradizione sempre a modo suo. Alle 20.00 ci sarà la tradizionale cena a base di “risotto con i luganeghitt” – "vero" piatto tradizionale per l’occasione, solo nell’ultimo secolo soppiantato dalla polenta e bruscitti – "cui seguirà l’accensione della Vecchia e infine, il concerto con il gruppo dialettale MALTRALBFOLK. (Per prenotare il proprio posto alla cena o alla serata si può fare riferimento al numero 349/8784829 oppure all’indirizzo mail info@comunitagiovanile.com)
Ma perchè "bruciare la banca"? Il gesto, visto dall’esterno, riprende in fondo un’antica contestazione della "plutocrazia", una definizione tanto retrò e politicamente scorretta quanto azzeccata, con il senno di poi, per definire il regime politico globale consolidatosi nel dopo Guerra Fredda e ora messo sotto accusa dalla crisi. Ma Comunità Giovanile ha le sue ragioni per giustificare una scelta così simbolica e le elenca in termini duri e precisi:
"- Per esorcizzare la crisi;
– Per dare un segnale a chi non ci elargisce credito, a chi non ci sta dando la fiducia;
– Perché gli istituti di credito tradizionali non stanno erogando liquidità alle aziende, costrette poi a ricorrere a riduzioni di personale
– Perché fa ricadere sui noi correntisti i suoi errori d’investimento e di mala gestione dei fondi, per esempio facendo lievitare le spese di mantenimento dei conti correnti o i tassi d’interesse di prestiti e finanziamenti. Tra pochi giorni un grande gruppo bancario europeo applicherà una commissione di 3 euro per ogni prelievo allo sportello.
– Perché non si ripetano più casi di crack e frodi finanziarie come quelli di Parmalat, Cirio, Giacomelli e Lehman Brothers, o come lo scandalo dei Bond argentini, dei quali i gruppi bancari sono i soli responsabili avendo incentivato i loro clienti, che con fiducia avevano consegnato loro i risparmi di una vita, all’acquisto e alla sottoscrizione di azioni e obbligazioni rivelatesi poi fraudolente o fallimentari. In un sistema così viziato non c’è da stupirsi che esistano banche che concedono in comodato gratuito per una settimana, una Ferrari come bonus o incentivi vari per il raggiungimento del budget ad un direttore di filiale che è riuscito a far erogare un determinato numero di mutui ipotecari ad intervento integrale e a condizioni proibitive.
– Per lo strano caso italiano dove un organo di controllo e supervisione come Banca d’Italia sia al 95% di proprietà delle banche stesse!
– Per la difficoltà con cui si accede al credito se non si possiedono fondi o grandi interessi alle spalle: avete provato a chiedere un mutuo? Ottenerlo è quasi impossibile e soprattutto oneroso, in queste condizioni è praticamente impossibile pensare che i giovani possano emanciparsi dalla casa paterna e iniziare a vivere da soli, come vorrebbe un nostro eccentrico, per usare un eufemismo, ministro (Brunetta ndr).
La banca prima di concedere un qualsiasi finanziamento valuta la capacità di rimborso, nonché l’affidabilità e puntualità nei pagamenti. La banca verifica che l’importo della rata non sia superiore ad un terzo del reddito familiare mensile netto, inoltre le banche possono accedere ai SIC (sistemi di informazioni creditizie) per conoscere tutta la storia finanziaria del cliente. Spesso la durate dal rimborso è estesa a due o addirittura tre decenni.
– Perché i tassi d’interesse praticati dalle banche in Italia sui mutui e sul credito al consumo “sono più elevati rispetto a quelli medi dell’area dell’euro su operazioni simili” ".
Tutto marcio nel credito dunque? Nossignori. "Fortunatamente non tutte le banche sono così. Esistono istituti di credito che collaborano con le istituzioni no-profit e con i soggetti che operano nell’ambito dei servizi alla persona; favoriscono la cooperazione finanziaria, veicolo di un’aggregazione più ampia che ha poi ricadute positive sulla vita sociale e civile. Infatti dare credito significa includere, dare possibilità di cambiamento, consentendo al maggior numero possibile di clienti di ottenere prestiti a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle praticate dalle banche tradizionali. Forse queste banche perseguono la convinzione utopistica che sia possibile riuscire a far procedere insieme, ogni giorno, impresa e solidarietà, attenzione alle persone e capacità di autofinanziamento: ci auguriamo che quest’utopia diventi non solo reale ma assurga anche a regola per la gestione del credito! Per riprendere un vecchio slogan …la mia banca e’ (vorremmo che fosse) differente!”
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