Una notte nella ricevitoria milionaria
Il bar tabacchi di via Postcastello è stato appena acquistato da due giovani che lo stavano sistemando per inaugurare la nuova gestione. Ma la notizia della vendita del biglietto della Lotteria Italia ha stravolto i loro piani
Alla porta avevano appeso un cartello «Si riapre lunedì» e se ne stavano già andando a casa, dopo aver lavorato tutto il giorno per sistemare il bar ricevitoria acquistato di recente. La buona novella è arrivata alle 22 e 30 dell’epifania, portata dai giornalisti: nella ricevitoria numero 1984 in via Postcastello 10, a Gallarate, è stato venduto uno dei sei biglietti vincitori della lotteria Italia. Alessandro Bossi e Franco Scalise non ci volevano proprio credere. E come dargli torto. Non è una cosa che capita tutti i giorni e nemmeno tutti gli anni. «E adesso chi lo dice a Roberto Migliorin» cioè il vecchio proprietario, quello che l’ha appena ceduta, dopo 40 anni di onorata attività.
Bossi gli ha telefonato subito, ma Migliorin a sua volta non ha voluto credere alla storia del biglietto e della lotteria. Il telefono è passato di mano in mano, anche in quelle dei giornalisti presenti, per convincere l’ex proprietario della bontà della notizia. «Non è vero, è uno scherzo. In tanti anni di lavoro non mi era mai successo. E se è vero non mi ricordo a chi l’ho venduto. Comunque, adesso vado a letto».
La ricevitoria, nonostante il nome, non era pronta a ricevere, ma alla fine è stata aperta lo stesso. Il telefono ha squillato senza sosta. Chiamate da tutta Italia: giornalisti, curiosi e pseudovincitori. Bossi ha risposto con pazienza a tutti, mentre il socio ha preparato il cartellone per pubblicizzare la vincita. La telefonata di una donna ha creato una certa suspense: «Senta, mi dice qual è il numero vincente? Io ho comprato lì da voi il biglietto». La serie vincente è stata scandita ad alta voce «M 281628», con solennità, quasi fosse una preghiera. Un momento di silenzio e la donna ha precisato: «Accidenti, non posso controllare, perché il biglietto ce l’ha mio figlio».
Dopo venti minuti, è entrato un ragazzo che voleva comprare le sigarette e tutti hanno esclamato all’unisono: «È lei il figlio?». «Certo, nel senso che io ho una madre» ha risposto l’interrogato.
È arrivato anche l’architetto incaricato di ristrutturare il locale che ha iniziato dalla cosa più importante, ovvero dal cartello che riportava la cifra vinta, dando una bella sistemata agli zeri con la matita rossa: 1.000.000 di euro.
Il bar ricevitoria di via Postcastello per riaprire non aspetterà certo fino a lunedì.
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