Il rospo non deve morire per amore
Per gli anfibi della specie “Bufo Bufo”, molto frequenti nelle nostre zone, è tempo di accoppiamento. Ma le insidie sono dietro l'angolo
Anche quest’anno i volontari del Progetto rospi hanno iniziato le operazioni con la posa delle barriere sul lato est della strada intercomunale Sesto Calende – Osmate, nella frazione di Lentate.
Ma forse qualcuno si chiederà: di cosa si tratta? Cos’è il Progetto rospi?
E allora, per spiegarci, cominciamo dalla biologia di questi anfibi.
I rospi della specie “Bufo Bufo”, rospo comune, verso la fine dell’inverno, segnata dai primi rialzi termici, discendono in massa dalle colline per raggiungere i fossati, stagni e laghetti del fondo valle e dar luogo alla loro attività riproduttiva.
La femmina entra in acqua per deporre le uova che il maschio, saldamente aggrappato al suo dorso, provvede a fecondare e, descritta così, sembra un’operazione semplice ma in realtà, oltre ai problemi legati al clima, all’inquinamento ed altro ancora, a Lentate, come in altri siti, ai nostri anfibi capita la ventura di dover attraversare una strada asfaltata e trafficata nell’ora di punta serale, poiché i rospi diventano attivi dopo il tramonto.
I rospi non sanno saltare, avanzano lentamente e, quando il rombo dei motori li spaventa, si bloccano e l’attraversamento dei 5 metri di carreggiata dura una vita e, spesso, costa la vita!
Per fortuna, da anni ormai, il rimedio è stato trovato e, grazie alla disponibilità di un numero di volontari in (lenta) crescita, viene applicato con successo, evitando sicure stragi di anfibi.
I… volonterosi volontari posano, a monte della strada, cioè sul lato di provenienza dei rospi, lunghe barriere realizzate con strisce di materiale rigido sostenute da paletti di ferro allo scopo di bloccare gli anfibi prima del periglioso attraversamento.
Il nostro intervento di salvataggio consiste nel raccogliere maschi, femmine ed individui già accoppiati (cioè il maschio aggrappato al dorso della femmina che, essendo di dimensioni maggiori, se lo porta tranquillamente fino allo stagno) dentro a capaci secchi, trasportarli a valle della strada e, dopo averli classificati e contati, rilasciarli nei prati sottostanti.
Quest’operazione, attiva anche in altre località, rientra nel “Progetto rospi Lombardia”.
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