I clienti guardano il cartello dell’Asl stupiti ma non troppo
Tra gli uffici e i negozi della centralissima via Milano in molti facevano la pausa pranzo nella gastronomia chiusa dall'Asl per presunte carenze igienico-sanitarie
C’è stupore tra gli uffici e i negozi di via Milano per la chiusura della rosticceria "Le Volte" da parte dell’Asl in seguito ai controlli e ai sequestri effettuati dagli ispettori del ministero e dei Nas. La chiusura della gastronomia ha spiazzato anche i tanti dipendenti degli uffici che si affacciano sulla via e che erano assidui clienti. La gente si ferma davanti alle vetrine, legge il cartello dell’Asl che ne dispone la chiusura ai sensi di legge e si grattano la testa. C’è chi qualche sospetto l’aveva: «Beh ogni tanto non digerivo con facilità i piatti che mangiavo in gastronomia – racconta un impiegato – andavo anche due o tre volte la settimana a mangiare». Una negoziante racconta di clienti e amiche che più di una volta avevano espresso dubbi sui prodotti acquistati in negozio: «Una signora con un figlio piccolo mi aveva raccontato del roast-beef che aveva acquistato e che aveva dovuto buttare – racconta – io sono andata solo qualche volta a mangiare e una volta rimasi colpita dagli odori "forti" che provenivano dalla cucina. comunque non avrei mai creduto che fosse questa la situazione».
Stupito è anche lo storico macellaio di Busto Arsizio che i suoi concittadini non esitano a definire "l’Armani della cotoletta", Gianfranco Piràn: «Conosco il proprietario è un amico e non me la sento di dare giudizi sulla persona – ci dice al telefono – una cosa è certa: le regole sono rigide nel settore della somministrazione di alimenti e bevande e non si può soprassedere per guadagnare qualcosina in più. Dico questo ma non conosco qual’era la situazione dietro al bancone della gastronomia in questione». Il tabaccaio di piazza Garibaldi cerca di spegnere le polemiche: «Spero che si tratti della solita esagerazione dei giornali – ci dice – è da un paio d’anni che non frequento più quel locale ma ho sempre trovato cortesia, gentilezza e un posto pulito». Qualcuno capisce anche come potevano essere fatte offerte sul parmigiano reggiano a dieci euro al kg.
Il presidente di Ascom Romeo Mazzuchelli non nasconde l’amarezza: «Difficile pronunciarsi adesso sull’operazione effettuata dal nucleo anti-sofisticazione – ha detto Mazzuchelli – aspettiamo ulteriori approfondimenti del caso e i risultati dell’indagine». Il proprietario dell’esercizio è un associato Ascom ed è comprensibile la prudenza del presidente che rileva: «Il proprietario è una persona che è sempre stata attenta all’aspetto igienico e questo sequestro mi stupisce proprio per questo motivo – ha detto ancora Mazzuchelli . tanto più che in altri esercizi di sua proprietà non sono state rilevate infrazioni. Stiamo attenti perchè non è la prima volta che notizie del genere si sono poi sgonfiate». Certo è che l’Asl ha disposto la chiusura e ha affisso dei cartelli alle saracinesche: «Questo è vero e sicuramente qualcosa che non va c’è – conclude il presidente Ascom – le regole ci sono per essere rispettate da tutti. Nessuno fa eccezione». Più volte abbiamo cercato di parlare con i proprietari della gastronomia che, però, hanno deciso di non rispondere alle domande dei giornalisti, per il momento.
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