“Modigliani, il genio da vedere con occhi nuovi”

È dedicata all'artista livornese la prima grande mostra del Maga di Gallarate. Esposte opere celebri arrivate dai musei e dalle collezioni di tutto il mondo

modigliani mostra maga Dietro la vetrina delle presentazioni e delle inaugurazioni in grande stile c’è Modì. Amedeo Modigliani, l’artista del quale "ci si innamora", come dice nella sua presentazione la curatrice del catalogo Beatrice Buscaroli. "Il mistico profano" è la prima grande mostra nelle sale del Maga (Museo arte Gallarate), un’esposizione senza dubbio interessante. Un percorso che abbraccia tutta la vita dell’artista e che si arricchisce con documenti, lettere, scritti e fotografie. Le tele più conosciute arrivano dai grandi musei italiani tra cui la Pinacoteca di Brera la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma: tra tutti il ritratto dell’amico Moise Kisling del 1915, del gallerista Paul Guillaume del 1916 e il nudo disteso del 1917 il quadro scelto per la copertina dell’esposizione. «Abbiamo raccolto opere dalle collezioni internazionali più importanti del mondo – ha spiegato Cinzia Chiari responsabile del coordinamento generale della mostra -. Tre importanti opere arrivano dall’Israel Museum di Gerusalemme, averli tutti è stato per noi una grande sfida. Altri contributi importanti da una collezione privata di New York e dall’Estorick Collection di Londra, un piccolo museo che ci ha affidato cinque opere, in particolare disegni». Uno spazio particolare è stato dedicato alla cultura ebraica e dal museo israeliano sono arrivati alcuni degli oli su tela più belli: il ritratto del mercante d’arte Zborowski del 1916, del pittore Celso Lagar del 1915 e di Jeanne Hébuterne seduta del 1916. Una figura quest’ultima che riveste il suo ruolo cruciale di musa e compagna ma anche di pittrice firmando il ritratto di Modigliani del 1919 proveniente da una collezione privata. Per lei il pittore di Livorno aveva firmato la promessa di matrimonio a Parigi, uno dei documenti che rende ancora più preziosa l’esposizione gallaratese. Esposto un solo paesaggio mentre trovano ampio spazio le cariatidi, i disegni a matita e carboncino, i volti e i nudi a conferma dell’attenzione all’individuo che distingue Modigliani. L’artista che presto abbandonò i paesaggi per concentrarsi sul corpo sul volto per mettere al centro di tutta la sua opera l’individuo. Ma "Modigliani – come scrive giustamente Beatrice Buscaroli – non lo spieghi mai". maga modigliani mostra
«Era un artista in bilico tra calma e ossessione – ha precisato l’esperta – del quale l’Italia ha un’immagine stereotipata legata al genio sregolato, solitario. Invece più è studiato più regala nuovi aspetti, pensieri profondi, dovremmo iniziare a vedere Modì con occhi nuovi. È l’artista a cavallo tra le avanguardie e la tradizione». Sono pochi ma i suoi scritti rivelano la profondità del personaggio e lo spessore intellettuale segnato dal tempo e dai luoghi in cui visse. «Forse nessuno più di Modigliani riesce a compiere una vita così corrispondente all’impresa artistica» ha commentato nel suo scritto in catalogo Vittorio Sgarbi che ricorda l’individualismo di Modigliani, un artista diverso che non può essere legato a nessun gruppo, avvicinato a nessun altro. Modigliani, prosegue il critico ricordando l’aspetto più affascinante, «pensa che la figura umana sia l’unico soggetto degno di essere dipinto. Niente scomposizioni e geometrie impreviste e neppure – proprio all’opposto di Morandi ma anche di Picasso o di Braque – nature morte e altri "generi". Proprio l’assenza di nature morte e paesaggio nella produzione di Modigliani è il segnale di una scelta precisa, definitiva, che lo diversifica da tutti gli artisti che ha visto e che ha frequentato e dai quali pure, come Picasso, ha preso. Da questo il ruolo di pittore umanista, pittore di figura, che crede nella centralità dell’uomo nella storia e nella coscienza». 

Galleria fotografica

La mostra di Modigliani apre il MAGa 4 di 14

Il comitato scientifico è presieduto da Claudio Strinati. Partecipano Beatrice Buscaroli, Luiso Godart, Sandrina Bandera, Maria cristina Bandera, Emma Zanella, Claudio Salsi, Rudy Chiappini, Renato Miracco e Maria Teresa Benedetti. Il coordinamento generale è stato affidato a Cinzia Chiari, l’allestimento è curato da Maurizio Sabatini. 
La mostra sarà inaugurata sabato 20 marzo alle 17.30 e rimarrà aperta fino al 19 giugno 2010. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Marzo 2010
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