Comune in bolletta: “Donateci il 5 per mille”

Il sindaco: lo useremo per i servizi sociali, ci mancano 300mila euro per l'assistenza ai più deboli

 Il 5 per mille? Donalo al Comune. E’ questo l’appello del sindaco di Varese, Attilio Fontana, ai cittadini: “I Comuni si ritrovano con risorse sempre meno consistenti, e per questo serve l’aiuto della gente. Con un gesto semplice ma molto significativo: la possibilità in fase di compilazione della dichiarazione dei redditi di indicare il comune come beneficiario del 5 per mille”.

I soldi non saranno però utilizzati per pagare generiche voci di spesa, bensì esclusivamente per i servizi sociali comunali che a seguito del taglio del fondo delle politiche sociali si sono ritorvati con un calo di risorse importante.

Secondo il primo cittadino, mancano all’appello circa 300mila euro, soldi che venivano erogati proprio con quel fondo nazionale che, solo in Lombardia è stato tagliato per 20 milioni di euro. L’aumento della popolazione, l’invecchiamento, e il blocco dei trasferimenti statali hanno di fatto creato delle vere e proprie emergenze sociali.

Il sindaco spiegherà l’iniziativa nel dettaglio in una conferenza stampa martedì 20 aprile alle ore 11.30, nella sala Matrimoni del Comune di Varese e già 12 comuni del circondario hanno aderito al suo appello. I precedenti? Quattro anni fa il comune acquistò due pulmini per il trasporto domiciliare con i soldi ricavati dal 5 per mille al comune. Va rilevato che il comune dovrò in qualche modo spalmare le riduzioni di denaro tra le varie esigenze e non potrà ovviamente tagliare quelle croniche e gravi.

A chi invece replica che Palazzo Estense potrebbe fare meno di alcune spese Fontana spiega che la spesa corrente e gli investimenti sono cose ben doverse. Ad esempio, il Comune ha appena messo da parte 380mila euro per eliminare il catafalco davanti al tribunale: “Sono due capitoli di spesa completamente diversi, gli investimenti non possono in alcun modo essere traghettati nella spesa corrente come quella per i servizi sociali. L’unica cosa che mi possono dire è, al limite, di fare un altro investimento e non quello”.

Sono invitati a partecipare i sindaci e gli amministratori dell’intera provincia, mentre dalle associazioni di volontariato che traggono dal 5 per mille un discreto aiuto viene qualche perplessità sul fatto che il comune dovrebbe chiedere al governo, e non ai cittadini, per garantire i diritti dei più deboli. 

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Aprile 2010
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