Il consuntivo 2009 passa tra i veleni

Una seduta di consiglio comunale breve ma dalla coda avvelenata come quella d’uno scorpione quella andata in scena a giovedì Palazzo Gilardoni. Meno die due ore, a aprtire dalle 19, per lasciare a tutti la possibilità di recarsi alla veglia per il lavoro in zona industriale: con la crisi che c’è, siamo nelle mani di Dio. Ma il diavolo aveva giocato le sue carte in anticipo, e non sono stati i buoni sentimenti a prevalere in aula nonostante un inizio che prometteva bene.

Si votava sul bilancio consuntivo 2009, già sviscerato in commissione congiunta. Non vi è stato dibattito, al di là della presentazione dell’assessore al bilancio Giovanni Paolo Crespi e di quello del sindaco Farioli, dilungatosi quel tanto che bastava perchè si andasse ad acchiappare uno per uno i consiglieri di maggioranza, notabilmente scarsi di numero, per trascinarli al banco subito prima del voto. Numerose le assenze, dato anche l’orario: ma dei consiglieri della Lega Nord erano presenti i soli Speroni, presidente del consiglio, e Pinciroli, e qualcosa vorrà ben dire. Alla fine i voti favorevoli al provvedimento erano quattordici appena, inclusi Speroni, Farioli e i nuovi acquisti del Pdl Rosa e Fontana, fisicamente passati tra i banchi di maggioranza. Astenuto Cislaghi, si raggiungeva a malapena il numero di votanti necessari, 15: il resto dell’opposizione non ha partecipato al voto e, scornata e furibonda, ha reagito duramente.
«Pagina gravissima del consiglio comunale» sibilava il capogruppo PD Valerio Mariani, «in cui la maggioranza "legale", senza discutere, approva il consuntivo 2009 con una serie di criticità che avevamo evidenziato nel fallimento del piano delle alienazioni, nelle opere pubbliche non realizzate, a partire dalla via Piombina a Sacconago, eccetera. Tutto l’interesse di questa maggioranza i concentra sul numero legale». «Tengo a precisare» faceva eco l’indgnata Marta Tosi (gruppo misto) «che il nostro non voto su questi atti (l’opposizione non ha votato più, nemmeno sulla delibera relativa proprio a via Piombina ndr), deriva dal fatto che troviamo scandaloso il modo in cui si è arrivati a reprire questi 15 voti: l’intervento del sindaco è stato prolungato volutamente per aspettare l’arrivo dei ritardatai, il voto delle new entries di maggioranza è stato essenziale. Dopo un simile esempio di alta politica ci imbarazza continuare. Ad ascoltare l’assessore Crespi, dell’intera maggioranza, in commissione erano in nove, qui in sei! E parliamo di un consuntivo».
«Atteggiamento di bassa Lega, e chiedo scusa a qualche leghista» dirà Orsi, capogruppo PdL, picchiando a manca perchè destra intenda: «tra noi ci sono professionisti e medici impossibilitati ad esser qui a quest’ora. Se poi l’opposizione vuole continuare così, prego, faccia pure». Tanto i numeri li abbiamo noi. Si inalberava dalle file pidielline il "veterano" del consiglio comunale Ninetto Pellegatta: «Proprio voi parlate, che mentre Crespi illustrava il bilancio ridevate per i tazebao di Porfidio (che oggi assegnava il "1° premio Volta Giacchetta" ai soliti Rosa e Fontana ndr). Dovreste vergognarvi e tacere!» urlava. E sulla sua ira, a senso unico quanto quella delgli avversari, andava in archivio una pagina non memorabile di politica bustocca.