Nascere è “più bello” nel nuovo reparto

Da pochi giorni è finalmente attiva la nuova Ostetricia e Ginecologia del Sant'Antonio Abate. È possibile anche partorire in acqua

Musica, aromi, colori e anche l’acqua. Da qualche giorno partorire e nascere all’Ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate è "più bello" e sicuramente più confortevole. Il reparto di Ostetricia e Ginecologia che sorge nel padiglione Trotti Maino era stato già inaugurato a fine 2009, ma è entrato in funzione solo questa settimana. Il primo nato è un maschietto e si chiama Tommaso.
Il piccolo è nato nella sala parto dotata anche di vasca nativa, anche se i genitori hanno preferito un parto "tradizionale". Le altre sale invece (Iris, Primula e Fucsia) sono contraddistinte da colori diversi in linea con le teorie della cromoterapia. Tanti i comfort di cui è dotata la nuova struttura. Si va infatti dalle diciannove camere a due con bagno privato, "isole" dove cambiare il neonato, interfono, armadi e cassaforti alla possibilità di rilassarsi con musica soffusa e aromaterapia durante il travaglio.  
«Nel 2010 non ha senso correre rischi per il parto – spiega senza nascondere la soddisfazione per questa nuova realtà la dottoressa Rita Mancini, responsabile del reparto -, ma è giusto rendere la medicalizzazione del parto sempre meno intrusiva. Sono sincera quando dico che al momento questo è il reparto più bello della provincia e resposanbili di altri ospedali vengono anche da fuori per visitarlo. Abbiamo avuto il coraggio di fare una cosa completamente diversa dal passato. Basta pensare alle sale ampie e luminose che abbiamo così diverse dalle mini stanze a cui eravamo abituati».
Insomma un vero e proprio "albergo" che fra le altre cose offre alla futura mamma la possibilità di vivere travaglio, parto e post part nella stessa stanza a di passere le prime ore dopo la nascita in un mabiente protetto e familiare con il compagno e il nuovo nato.
In questo percorso di "smedicalizzazione" del parto c’è anche un’attenzione particolare al prima e al dopo. «Qui le future mamme possono fare tutti gli esami del caso, come le ecografie di primo e secondo livello – continua Mancini -. Ci sono i corsi pre parto che da poco hanno stipulato un’accordo con Aci per spiegare come è meglio comportarsi alla guida quando si è in gravidanza e come gestire in modo sicuro i seggiolini per i bambini. Non manca anche l’attenzione al post parto, sia nei giorni in cui la mamma è ancora ricoverata che nel mese successivo. Questo purtroppo è uno degli aspetti più delicati verso il quale mancano ancora servizi istituzionalizzati».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Aprile 2010
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