Rave party fermato dalle forze dell’ordine
Più che un rave, avrebbe dovuto essere un’"okkupazione" in vecchio stile, in uno stabile di via Pacinotti, sabato sera. Prevista musica live e murales con le bombolette. Li hanno fermati polizia e carabinieri
Più che un rave, avrebbe dovuto essere un’"okkupazione" in vecchio stile. La tecnica era quella dei rave party (tam tam su internet, diffusione del programma della serata e un numero telefonico da chiamare a una certa ora per sapere il luogo della festa) ma la specificità dell’evento organizzato per sabato 10 aprile 2010 in uno stabile inutilizzato di Gallarate era molto diversa.
Musica live, e non techno a tutto volume. E poi attività collaterali, dallo skateboard ai murales con le bombolette: insomma un evento che ha molto più aveva a che fare con la cultura strettamente punk, come lasciavano suggerire i gruppi in scaletta.
L’appuntamento, per chi sapeva come riconoscere i "canali di invito", era per le 21: alle 19 però li aspettava la polizia, che ha "filtrato" l’arrivo delle persone. Un primo gruppo di partecipanti è riuscito ad entrare, un secondo gruppo, di punk, è rimasto fuori. Qualche tensione, con il centinaio di partecipanti arrivati dalla zona e dall’altomilanese, ma niente scontri: e alla fine alle 22.30 sono andati via tutti. Per impedire l’evento non autorizzato sono intervenuti il commissariato e i Carabinieri di Gallarate, le pattuglie Digos della Questura di Varese e il Reparto Mobile Operativo di Milano.
La festa, prevista in via Pacinotti, in uno stabile delle Ferrovie dello Stato, avrebbe dovuto avere anche qualche finalità “politica”: gli organizzatori infatti intendevano attirare l’attenzione sul problema che la cementificazione del nostro territorio sta provocando, diminuendo gli spazi verdi e aumentando le case disabitate e invendute che deturpano l’ambiente. Il rave-okkupazione in quello stabile nasceva proprio da un atto di utilizzo di “spazi” urbani abbandonati e dimenticati dalla città.
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